martedì 19 gennaio 2010

Burn, burn Mister Burns!

Charles Burns è cresciuto e si è fatto le ossa nella rivista RAW [http://www.readyourselfraw.com/profiles/burns/profile_burns.htm ] negli anni '80 (quella di Art Spiegelman ed una delle prime riviste punk di comics), e da allora si è imposto disegnando, deformità, mostri struttura alienate e altre cose grottesche con un tratto fine e delicato per poster, copertine di dischi, The Believer, bevande, giocattoli e un sacco di bellissimi comics partoriti dalla sua mente vivace. I dodici numeri di Black Hole sono stati completati in 11 anni. È praticamente il suo La veglia di Finnegan, ma incentrato su un gruppo di adolescenti americani nei primi anni '70 e il loro tentativo di vivere con una strana malattia sessuale mutante.
Le opere di Burns sono in vendita un po’ ovunque e fanno bella mostra nell’angolo fumetti di libreire prestigiose o mano. E’ innegabile che il tratto di Burns sia particolarmente interessante, ma la storia – le storie, il plot – a volte difficile, se non assente.
Forse, e dico “forse”, in alcuni casi bisognerebbe distinguere tra disegnatori di fumetti e illustratori di storie; c’è sicuramente una grande differenza tra i fumetti di Milton Canniff e le stories di Charles Burnes! O no?...bè, ci torneremo sopra.

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