sabato 16 gennaio 2010

Albert Ayler was a Punk [#1]

Per nessun altro musicista Jazz sono state spese così tante parole "controverse" La sua musica ha sempre offerto uno spazio per la "concezione" del messaggio musicale, piuttosto che il discorso tecnico in se. La sua musica è così impregnata di spirituale ideologia che giganti della cultura AfroAmericana hanno sempre onorato con enorme rispetto questo sensibile musicista. LeRoi Jones/Amiri Baraka nè ha appoggiato le radicali argomentazioni di un FreeJazz liberatore, affrancatore nel popolo nero americano, Coltrane l'ha semplicemente indicato come il suo erede. La morte arrivatagli in giovane età l'ha consegnato al mito degli eroi.
Tra poco uscirà [ anche se non so se per il mercato italiano troverà un distributore ] un bellissimo documentario che raccoglie le pochissime testimonianze live e dirette di Albert Ayler, My name is Albert Ayler.
Non appena sarà disponibile, anche on line, in versione DVD questo blog sarà uno dei più attivi nel promuoverlo [ www.mynameisalbertayler.com ].
Solo per darvi un idea della sua importanza nella musica moderna americana è sufficente pensare che già negli anni '60, in piena rivoluzione Black Power e autarchici suoni FreeJazz, la comunità nera afromericana gli riconosceva un forte valore politico nel suo messagio musica.
Musica, più che politica.
Messaggio sociale, più che tecnica.
Radicalismo e non melodia fine a se stessa.
Ma... non è anche la cultura Punk?

1 commento:

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