mercoledì 28 agosto 2013

Bob Dylan's best Joe Five

Ogni tanto prende anche a me la voglia di essere vanesio e condividere ( con i lettori di ‘sto Blog!) le cose che mi piacciono e che non. C’è un po’ di tutto tra le cose, i libri, i film…la musica, gli scrittori che vorrei “promuovere” in questo blog, però – una bellissima notizia arrivata sulla mia posta elettronica, mi ha fatto venire in mente una bella chart. Prima la notizia: Bob Dylan suonerà a Roma il 7 e 8 Novembre! Wowowow…ci sarò! E quale occasione migliore per non fare una chart-list dei 5 momenti più belli di e su Bob Dylan?
So…here let’s go!
Cominciamo con l’album Another Side Of Bob Dylan (1964). E’ difficile trovare un album migliore di altri. L’opera di Dylan è sterminata, tra dischi ufficiali, bootleg e tributi, si arriva  a quasi 400! Per Another Side è un album di “rottura” nella storia di Dylan è un po’ il suo primo viaggio pop attraverso un’America on-the-road che sino allora aveva conosciuto solo attraverso la contaminazione folk. Dal Greenwich village alla West Coast. Non se se l’elettrificazione di Dylan nasca da qui, ma Chimes of freedom è un grande pezzo punk! No? Ascoltatelo al doppio dei giri!!!
Da leggere, e studiare, il libro di Howard Sounes, Down the Highway: The Life Of Bob Dylan tradotto in italiano per I tipi della Guanda con il titolo Bob Dylan. Non solo la storia dell’uomo, ma anche della sua musica e dell’ispirazione dietro ogni (quasi) canzone. Il libro è completo ed accompagna il lettore nei fumosi locali folk dell’East NY, ma anche alle radici di quella musica popolare che il giovane Dylan ben seppe cantare, seppur rubando la scena ai vari Guthrie, Seeger e irish-Brò. Bello e interessante anche una vecchia edizione di un libro della Mazzotta Editore (1978) dal Titolo Joe Hill, woody Guthrie e Bob Dylan – Storia della canzone popolare in Usa di Umberto Fiori. Anche se incompleto il testo ci accompagna nella New York degli anni sessanta, quando essere left non era così oltraggioso come i giorni dei Bush&Clinton ci hanno mostrato e un grande ( ma giovane) Dylan alimentava quei sogni di rivoluzione che hanno motivato ( me compreso) tanti giovani.
Una “citazione” merita il sito di Maggie’s Farm [http://www.maggiesfarm.it/] di Michele Murino. Non so se è il migliore, il primo, il più aggiornato o no. Non lo so, ma in quest’ultimi anni è sempre stato un mio punto di riferimento per approfondire eventuali “ricerche” sull’opera del cantore di Dhuluth. Graficamente si potrebbe fare di meglio, ma i contenuti sono davvero stimolanti. Purtroppo non più aggiornato da molto tempo. E’ un peccato! In lingua inglese merita una citazione http://bobdylandaily.blogspot.it/. Aggiornatissimo e sempre attuale. Però on-line si trovano molte cose interessanti.
Un’ultima citazione merita il bel DVD Don't Look Back, sopratutto l’edizione De-Luxe, del documentarista americano Pannekaker. Il film, girato in bianco e nero, con una durata di poco più di un'ora e mezzo, si basa essenzialmente sulla tournee di concerti che Dylan tenne in UK nel 1965 ed è un bell’esempio di musica pop british vs America folk. MA sono molti i DVD che si possono rintracciare on-line relativi anche a vecchie registrazioni televisive, tornate ora disponibile grazie al digitale e la vendita attraverso internet.
Benedetta modernità!

martedì 27 agosto 2013

XXX XXX. Sei condanne, due evasioni

 “Dall’analisi dei documenti riportati in queste pagine (sentenze dei tribunali, rapporti delle questure, anonime “soffiate” degli informatori dell’OOOO, la polizia segreta del xxxismo) emergono le vicende di un uomo e quelle di una classe politica. È la vita, nella clandestinità e nell’esilio, in carcere e al confino, di una minoranza, composta di giovani che si sollevarono contro il xxxismo, proprio nel momento del suo “fulgore”.
Tra questi giovani che sentono la necessità morale di battersi, di pagare di persona per riaffermare i valori della libertà e della giustizia, XXX XXX si segnalò per la sua ansia di azione e per la sua intransigenza.
Il libro getta luce su una parte di storia poco conosciuta: quella che fu scritta con l’inchiostro della polizia politica e che si sostanziò in provvedimenti repressivi, secondo logiche e tecniche inquisitorie.
Nella testimonianza di YYY YYY (detenuto con XXX XXX nel “braccio” tedesco di Regina Coeli a Roma), che precede queste pagine, è scritto: “Si rifletta che da quel braccio si usciva in un modo solo: per andare di fronte al plotone di esecuzione. Qualche volta si poteva uscire già morti per le percosse subite dagli aguzzini durante gli interrogatori. Se XXX XXX e io ne siamo usciti miracolosamente in un terzo modo – e fu caso unico – è faccenda che non riguarda né XXX XXX né me, ma un gruppo di valorosi partigiani che rischiarono la loro vita per salvare la nostra”.

Questa non vuole essere una presa di posizione ne a favore, né contro. Ho trovato on-line quest’introduzione ad un famoso libro dal titolo “XXX XXX. Sei condanne, due evasioni”. E l’ho solo “contestualizzato”. Questo testo narra della rocambolesca avventura di due detenuti che evadono e si danno alla latitanza. Ambedue diventeranno personaggi istituzionali importanti. Ora anche celebrarti come eroi. E lo sono stati. Si sono opposti con coraggio e virilità a delle sentenza ingiuste ed hanno infranto la legge! Ho cambiato i nomi con delle X e delle Y. Ognuno di voi sostituisca a questi nomi chi crede.
Questo per ricordare a colora che, come un disco rotto, ricordano in questi giorni che le sentenze si rispettano, dico – non sempre! Quando sono ingiuste vanno combattute e per fortuna non siamo più in un regime senno…poveri noi! E grazie al Presidente XXX XXX pluri-condannato ed evasore per averci testimoniato che ogni ingiustizia, che mina la libertà individuale, va sempre combattuta!
Dobbiamo aspettare un altro Piazzale Loreto per comprendere che dobbiamo TUTTI fermarci?
Are U free? Really Free?
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