Ci sono piccoli tesori che sfuggono all’attenzione dei grandi ricercatori poiché, appunto, piccoli! Cose insignificanti che non hanno la forza, né il valore per far cambiar le cose o contribuire affinché cambino; non rendono ricchi, né si arricchiscono con il tempo, anzi [il tempo] gli è nemico. La sabbia coprirà presto queste pepite, la notte e il giorno del deserto aggiungeranno tempo allo spessore dei giorni e i piccoli tesori rimarranno lì, fermi, immobili…a disposizione di tutti, ma troppo poco preziosi e da tutti ignorati.
Questo è il caso di Otis Gibbs e della sua musica. Americano come Bruce Springsteen e Tom Petty, forse anche più, da anni si muove come un hobos nell’entroterra americano cantando al suo paese la storia non sempre bella e onesta della sua America. Non c’è spazio per MTV o altri TV Show…la strada è lunga e l’America ancora troppo poco battuta per fermarsi a compiacersi davanti ad uno specchio per un po’ di trucco! Polvere non fard…birra non tonic water!
Otis Gibbs is a man in search of an honest experience…c’è scritto questo sul suo sito e credo sia vero. L’Ultimo album è dedicato a Joe Hill, un’emigrante svedese che arrivò in America cullando il sogno di un paese libero, per gente libera. Senza sfruttatori, né sfruttati ( una visione un po’ anarchica!), ma dovette accorgersi ben presto che il suo ingenuo idealismo sulla società americana non corrispondeva affatto alle durissime condizioni di sfruttamento cui i lavoratori immigrati erano sottoposti.
In giorni così difficili per l’America ci vuole coraggio a ricordare come i sogni non sempre diventano realtà e le speranze non mantenute generano forti disillusioni e grandi rancori.
Credo che il mio amico Barack ne sia già consapevole!
PS. Da ascoltarsi mentre si legge “Strade Blu” di Least Heat Moon William
Questo è il caso di Otis Gibbs e della sua musica. Americano come Bruce Springsteen e Tom Petty, forse anche più, da anni si muove come un hobos nell’entroterra americano cantando al suo paese la storia non sempre bella e onesta della sua America. Non c’è spazio per MTV o altri TV Show…la strada è lunga e l’America ancora troppo poco battuta per fermarsi a compiacersi davanti ad uno specchio per un po’ di trucco! Polvere non fard…birra non tonic water!
Otis Gibbs is a man in search of an honest experience…c’è scritto questo sul suo sito e credo sia vero. L’Ultimo album è dedicato a Joe Hill, un’emigrante svedese che arrivò in America cullando il sogno di un paese libero, per gente libera. Senza sfruttatori, né sfruttati ( una visione un po’ anarchica!), ma dovette accorgersi ben presto che il suo ingenuo idealismo sulla società americana non corrispondeva affatto alle durissime condizioni di sfruttamento cui i lavoratori immigrati erano sottoposti.
In giorni così difficili per l’America ci vuole coraggio a ricordare come i sogni non sempre diventano realtà e le speranze non mantenute generano forti disillusioni e grandi rancori.
Credo che il mio amico Barack ne sia già consapevole!
PS. Da ascoltarsi mentre si legge “Strade Blu” di Least Heat Moon William
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