È caldo o fa caldo…non lo so! Sono in campagna, nella verde Umbria. Nella piazza di un piccolo, piccolissimo paese dell’entroterra umbro, Casale di Montefalco, una piccola stele ricorda due giovani ragazzi uccisi durante la seconda guerra mondiale dalla barbarie nazi-fascista. Non voglio qui ricordare quanti giovani sono stati massacrati dalla violenza partigiana. Non è d’interesse sotto questo sole questa questione; ma la domanda è sempre quella: Ne è valsa la pena? Ai giovani morti di ogni sponda del triste fiume che si chiama guerra andrà sempre pagato un tributo d’onore e rispetto, ma il valore del nostro tributo è all’altezza di quello che hanno subito e hanno pagato per noi? Vale lo stesso? Li abbiamo ricompensati abbastanza? E le loro madri? Le loro mogli?
Ne è valsa la pena? Ai fratelli Cervi? E i fratelli Govoni? A Walter Alasia ( brigatista e morto a vent’anni!) e alle migliaia di giovani, che da una parte a l’altra, hanno creduto di impegnarsi per lasciare qualcosa di migliore. E sono caduti convinti di esserci riusciti...
Ne è valsa la pena? Non lo so…ma il sole è alto, la piazzetta arida e sommersa da un afa umida e inospitale. Ci sarà un bar dove peter bere qualcosa di fresco. Un bianco d’Orvieto? Naaaaa…una Coka Zero!
Ne è valsa la pena? Ai fratelli Cervi? E i fratelli Govoni? A Walter Alasia ( brigatista e morto a vent’anni!) e alle migliaia di giovani, che da una parte a l’altra, hanno creduto di impegnarsi per lasciare qualcosa di migliore. E sono caduti convinti di esserci riusciti...
Ne è valsa la pena? Non lo so…ma il sole è alto, la piazzetta arida e sommersa da un afa umida e inospitale. Ci sarà un bar dove peter bere qualcosa di fresco. Un bianco d’Orvieto? Naaaaa…una Coka Zero!
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