Ieri
tutti i giornali del mondo hanno riportato la notizia della scomparsa di Margareth Thatcher. Sicuramente uno dei
leader politici più rilevanti del secolo scorso, insieme al dirimpettaio Ronald Reagan, ha rappresentato, per un’intera
decade, la figura dell’autorità Governativa ed è diventata, suo malgrado, l’icona
del liberismo sfrenato "contro" lo Stato
sociale. Le sue politiche, come quelle di Reagan, di alleggerimento della
presenza dello Stato in Inghilterra, a favore della cosidetta libera
iniziativa, sono state percepite per anni come repressive. Non è stato così ovviamente, ma la sua natura di grande
statista ( che può piacere o no ) ha orientato la vita quotidiana di
generazioni di inglesi per decenni, senza che – in nessun modo – le libertà individuali
fossero minimamente compromesse.
E’ un po’
la storia di sempre. Si accusano Thatcher
& Reagan e Co. di essere stati fascisti
e si dimentica che è sotto i loro regimi liberissimi che fenomeni di libertà
individuali, come per esempio il punk stesso, sono esplosi. Più è
autoritario il regime e meno dissenso sarà disponibile. Chi sa dirmi i nomi di
qualche gruppo punk sovietico? Eppure i regimi comunisti sono sempre stati
presentati come “liberi”. Oppure movimenti libertari a Cuba? Nulla. Dalla Corea
del Nord o dalla Birmania non v’è traccia di opinioni. La Cina? Forget about.
Insomma
tutto quel mondo left orientated europeo ha per anni aggredito i cattivissimi Thatcher & Reagan e Co. dimenticando
– con coscienza e molta ipocrisia – realtà molto più greve e repressive. Ma
comuniste. Ovviamente
i molti anni passati hanno addolcito le critiche verso le politiche della Lady
di Ferro e adesso tutti i giornali si scatenano nel portarla nella loro area di
competenza. Ridicoli! Fuc*!
Io rimango
fedele ai miei anni e mi rimetto a palla la canzone di Pete Wilye, The day that Margaret Thatcher dies. Solo per la cronaca, chi scrive, è stato
una vittima delle politiche della Thatcher. Quando andai a Londra, meno
che vent’enne, pensavo di campare,
come tutti gli italiane, sulle spalle dei perfidi inglesi. Attraverso un
meccanismo di complicità tra compatrioti, dopo poche settimane di lavoro
regolare, una volta licenziati, si poteva pensare di vivere con un sussidio di
disoccupazione decente. Il Modulo da compilare era il famoso UB40 e non appena in charge, una delle prime forme di assistenza che la Lady di ferro
cambio fù il sussidio. Niente più tutti a tutti. Mi toccò lavorare
per campare!
…e se ci pensate bene non è quello che sempre
più italiani chiedono ai nostri politici in relazione alle politiche di assistenza
per gli stranieri? Si, la Thatcher fù una grande statista e l’Europa intera ne
sente la mancanza.
Navigando per la rete alla ricerca di “vecchi ricordi inglesi” mi sono imbattuto su questo blog, www. louderthanwar.com e su un post eccitantissimo: Top 13 anti Margaret Thatcher songs. E’ innegabile che il fenomeno Thatcher generò, negli anni ottanta, un forte conflitto culturale, ideologico e sociale, però – e questa ne è la prova – non fu mai represso e questo nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri che la responsabilità di una sacra libertà individuale porta con se.
Ecco , in sintesi, le tredici canzoni. Bhè, ci crederete. Ho otto singoli su dieci di queste protest song! Che fossi un left radical e non me ne sia mai accorto?
Navigando per la rete alla ricerca di “vecchi ricordi inglesi” mi sono imbattuto su questo blog, www. louderthanwar.com e su un post eccitantissimo: Top 13 anti Margaret Thatcher songs. E’ innegabile che il fenomeno Thatcher generò, negli anni ottanta, un forte conflitto culturale, ideologico e sociale, però – e questa ne è la prova – non fu mai represso e questo nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri che la responsabilità di una sacra libertà individuale porta con se.
( Bellissimo singolo, bellissima copertina apribile in un nero tetro e grande relatà Punk di sempre!)
2. Robert Wyatt: Shipbuilding
( Canzone noiosa, troppo british nelle parole, ma la storia di Wyatt merita rispetto)
3. Billy Bragg: Between The Wars
( Quando il Socialimo, quello con la S maiuscola rischiò di diventare il vero nemico del fenomeno Thatcher. Un’occasione persa allora. Oggi improponibile)
4. The The: Heartland
( Anche qui un pezzo molto caro agli inglesi, un po’ meno a noi latini)
Navigando per la rete alla ricerca di “vecchi ricordi inglesi” mi sono imbattuto su questo blog, www. louderthanwar.com e su un post eccitantissimo: Top 13 anti Margaret Thatcher songs. E’ innegabile che il fenomeno Thatcher generò, negli anni ottanta, un forte conflitto culturale, ideologico e sociale, però – e questa ne è la prova – non fu mai represso e questo nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri che la responsabilità di una sacra libertà individuale porta con se.
Ecco , in sintesi, le tredici canzoni. Bhè, ci crederete. Ho otto singoli su dieci di queste protest song! Che fossi un left radical e non me ne sia mai accorto?
Navigando per la rete alla ricerca di “vecchi ricordi inglesi” mi sono imbattuto su questo blog, www. louderthanwar.com e su un post eccitantissimo: Top 13 anti Margaret Thatcher songs. E’ innegabile che il fenomeno Thatcher generò, negli anni ottanta, un forte conflitto culturale, ideologico e sociale, però – e questa ne è la prova – non fu mai represso e questo nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri che la responsabilità di una sacra libertà individuale porta con se.
Ecco , in sintesi, le tredici canzoni.
Bhè, ci crederete. Ho otto singoli su dieci di queste protest song! Che fossi un left radical e non me ne sia mai accorto?
Enjoy
i primi quattro e la lista completa, compresi i video è disponibile QUI
1.CRASS: How
Does It Feel To Be The Mother Of A Thousand Dead?( Bellissimo singolo, bellissima copertina apribile in un nero tetro e grande relatà Punk di sempre!)
2. Robert Wyatt: Shipbuilding
( Canzone noiosa, troppo british nelle parole, ma la storia di Wyatt merita rispetto)
3. Billy Bragg: Between The Wars
( Quando il Socialimo, quello con la S maiuscola rischiò di diventare il vero nemico del fenomeno Thatcher. Un’occasione persa allora. Oggi improponibile)
4. The The: Heartland
( Anche qui un pezzo molto caro agli inglesi, un po’ meno a noi latini)
Della Thatcher e del suo governo posso dire una cosa: senza di lei non avremmo avuto il personaggio del giudice Dredd, che, anche secondo i suoi autori, rifletteva un governo spietato e disinteressato. ;)
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