sabato 20 aprile 2013

La mia grammatica, i miei pensieri, William Burroughs e il Cut Up nel nuovo millennio.


Breve nota per i miei pochi lettori, ma in costante e vertiginoso aumento, sulla mia “tecnica di scrittura” e su alcuni strafalcioni grammaticali:
Questo è un blog, NON è una rivista, forse una Digital-Fanzine, ma certamente non ha né un correttore di bozze né un revisore finale di testo.
Quello che scrivo è un one-shot. Ovvero NON lo ricorreggo MAI. Esce così e così la rete se lo tiene. Il pensiero, elaborato in pochi minuti è la strutturizzazione di un intuizione, poi passo alle parole e alla forma prosa, NON poesia. E se il messaggio ( struttura dell’intuizione ndr) arriva, bene. Altrimenti ho fatto “casino” io!!
Non bisogna essere degli intellettuali di sinistra, né bocconiani d’assalto per dirvi che mi ispiro al Cut Up di William Burroughs e Bryan Gysin…inutile citare anche Genesis P.Orridge e Vittore Barone.

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