Back Again! E si, dopo più di centocinquanta giorni
e decine e decine di viaggi, con aeroporti ed instabili collegamenti wireless come compagni di pomeriggi
d’attesa in noiose e asettiche sale d’aspetto,
il vostro blogger pigro è tornato. 150 giorni non sono poi così tanti; ma da
noi molto è successo ( e molto altro succederà ancora ) e troppo poco se ne è
parlato e sempre meno se ne parlerà. Ho provato a rileggere qualche vecchio post per cercare di essere un po’
coerente ( parola tornata di “moda” in questi giorni di dibattiti e statement politici, ma nulla più. Solo
moda) e contiguo con il mio pensiero, ma…già “ma”, non sono riuscito a trovare
un filo da ricollegare se non nelle vecchie passioni di sempre: il punk, il pensiero liberista e anarchico,
l’impegno civile, il commitment per
la libertà di tutti e l’amore verso chiunque viva la vita con gaiezza e gioia! Love and respect my friend!.
Però,
di ritorno da Teheran ( sul quale avrò modo di postare un paio di
considerazioni in futuro) mi è venuto in mente un pensiero ( ispirato dalla
forza omologazione dei cittadini iraniani) che sintetizzerei così:
Scomposizione dell’uomo moderno. Cosa intendo? Ok follow me buddies! Lets start once again this Blog!
Tutto
gira attorno ad una frase del filosofo Georg
Simmel, ovvero: "L'uomo moderno è simile a una cifra da cassaforte,
formata da elementi comuni a tutti gli altri, mescolati però in modo da
produrre una precisa e inconfondibile combinazione. " Chi se la sente
di argomentare il proprio dissenso? Non io e l’idea è questa: ammesso e non
concesso che siamo tutti formati da elementi
comuni perché non scomporre l’individuo sino alla sua natura essenziale
dell’elemento comune, il suo hard-core, basic approach e l’ortodossia dell’essere. Lo stimolo è vedere cosa
si trova alla fine del percorso. Semplice [secondo me], alla fine c’è la natura
stesso dell’individuo: quella “cosa” che lo contraddistingue dalle bestia. C’è
chi la chiama anima, chi elemento spirituale, chi cerca di dare un
ragionamento a qualcosa di non “ragionabile” ovvero l’amore ed il sentimento. Insomma, non sono un poeta,
sono un radicale, ma credo che quest’idea dello “scomporre” sia efficace ed
attuale per superare ogni forma di incomprensione e conflittualità.
Utopica?
Forse ( ma non lo sono tutte le idee rivoluzionarie ed anarchiche? ), ma
provate a “radicalizzare” il vostro percorso di scomposizione nei giorni
nostri. Un esempio? Ok…
Negli
ultimi dieci anni è (worldwide)
aumentata la povertà in senso generale, tuttavia le banche mondiali continuano
a generare profitti ( per persone fisiche). Domanda? Come è possibile?
Risposta. L’impalcatura che sorregge la società così come la conosciamo si lega
al meccanismo del profitto=richezza, ma – contrariamente al passato – la
ricchezza di per se stessa non genera più ne solidarietà ne cultura mecenatica,
ma anzi alimenta sempre più egoismi e individualismi edonistici. Si ostenta una
Ferrari e una bella gnocca e si
diffonde su tutti i media che si fa carità, ma…fuc* off nessuno vuole la carità di nessun altro. L’impegno [commitmen] di chi ce l’ha fatta deve
essere quello di condividere il proprio risultato per soddisfare quegli aspetti
della propria natura comuni a tutti:
la gioia e la gaiezza per una vita che – alla fine, spacchettata – è comune a
tutti (comunità).
La
faccio semplice my friend…ma che
senso ha raggiungere il migliore dei risultati se non lo condividi con chi ti
vuole bene, ti ama. Il rispetto è intimo, il contrario è ruffianeria!
Meglio
povero e amato che ricco e odiato! Retorico? Yeahhhhhhh….so what? La “radicalizzazione” della scomposizione
porterà sempre ad una visione del mondo in bianco o nero. Pure and Simple!
Life
is simple, unpack your life and you’ll see!See you soon! Ci vediamo presto…e con più frequenza!
Ben tornato amiko!
RispondiEliminaAndrea Hack
...è un piacere ritrovarti! :-)
RispondiEliminaAnna