Nonostante
i miei sforzi ed il mio committment
con i miei lettori ( Wowowow! Che boom!), non riesco a rispettare l’impegno di
un post al giorno. Me ne rammarico,
ma non sempre è facile avere il tempo e l’ispirazione per non scrivere qualcosa
di banale. Non sono il Vate di Viale Marconi, ma mi sforzo di condividere idee,
suggerimenti, iniziative che, anche se di “nicchia”, ritengo valga la pena
buttare nel mare della rete! Poi, se diventerò l’antitesi di beppegrillo.it o
no…vedremo! Hahhaha…
Però
una preoccupazione, in questi giorni di becera politica, anzi partitismo, inteso come interesse di
parte e non elaborazione di un’idea politica da elaborare per la Società civile,
mi attanaglia.
Mi
riferisco alla complessa, ma per me “pericolosa” e vi spiego perché, fase che
stiamo vivendo per la nomina del Presidente della Repubblica. Il mio, il tuo,
il vostro Presidente della mia, della tua, della vostra Repubblica.
Non
sono un Costituzionalista, ce ne sono già molti in televisione, ma so leggere e
scrivere e mi rifaccio all’articolo 87, del Titolo II della Costituzione Italiana: Il
Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità
nazionale. E’ già realisticamente difficile immaginare un qualsiasi
percorso unitario in questi giorni di feroce partigianeria partitica, ma il
prossimo Presidente della Repubblica,
deve – ribadisco – deve
essere di tutti. Siamo in una fase storica complicata e pericolosa. In
un quadro anti-tutto, ovvero Grillini anti,
Destra anti, Sinistra anti, una forzatura sul comune arbitro
ci porterà, inevitabilmente, verso una seconda fase di fascistizzazione del
Parlamento. Cosa voglio dire? Semplice! Destrutturiamo
il concetto.
Il
Precedente Governo Prodi, forzando
la Costituzione, in un percorso “di parte” sui temi delle competenze regionali,
con i pochi voti della sua maggioranza politica, aveva – ed ha – di fatto
aperto al concetto dell’emendamento costituzionale di parte. Ovviamente i seguenti Governi politici hanno seguito
questa strada, con tutte le conseguenza del caso ( frequente e strumentale ricorso
alla Consulta, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale). Ora, se per sbaglio,
l’area cosi detta di Sinistra, in un’ottica
anti-Berlusconiana, più dettata dagli “sponsor” opinion-politici ( Repubblica, Santorini, Grillismo e
anti-Silvio a go-go!) che da ragioni
di pragmatismo statale e correttezza costituzionale, dovesse votare a forza un Presidente della Repubblica, che rappresenti più l’orientamento
della (loro) politica stessa e meno l’esigenza di unità del nostro Paese, in
questi giorni fortemente in pericolo, sarebbe l’inizio della fine.
I Governi
- ed il loro orientamento politico – cambiano. Una forzatura a sinistra genererà inevitabilmente un reazione forzata
a destra e d il prossimo Presidente della Repubblica sarà di
destre. E se poi – per sbaglio, ma non credo – nei prossimi anni dovessero
crescere quei movimenti anti-europei, nazionalisti e conservatori, non mi
stupirei se la decisione di questi giorni, Presidente non super partes, consegnerà
ai nostri figli un prossimo Presidente
della Repubblica fascista orientated.
Be careful my friend!
Perché non ti candidi a qualcosa?
RispondiEliminaAnna