martedì 16 aprile 2013

Da una Repubblica ad un'altra! Be carefull my friend


Nonostante i miei sforzi ed il mio committment con i miei lettori ( Wowowow! Che boom!), non riesco a rispettare l’impegno di un post al giorno. Me ne rammarico, ma non sempre è facile avere il tempo e l’ispirazione per non scrivere qualcosa di banale. Non sono il Vate di Viale Marconi, ma mi sforzo di condividere idee, suggerimenti, iniziative che, anche se di “nicchia”, ritengo valga la pena buttare nel mare della rete! Poi, se diventerò l’antitesi di beppegrillo.it o no…vedremo! Hahhaha…
Però una preoccupazione, in questi giorni di becera politica,  anzi partitismo, inteso come interesse di parte e non elaborazione di un’idea politica da elaborare per la Società civile, mi attanaglia.
Mi riferisco alla complessa, ma per me “pericolosa” e vi spiego perché, fase che stiamo vivendo per la nomina del Presidente della Repubblica. Il mio, il tuo, il vostro Presidente della mia, della tua, della vostra Repubblica.
Non sono un Costituzionalista, ce ne sono già molti in televisione, ma so leggere e scrivere e mi rifaccio all’articolo 87, del Titolo II della Costituzione Italiana: Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. E’ già realisticamente difficile immaginare un qualsiasi percorso unitario in questi giorni di feroce partigianeria partitica, ma il prossimo Presidente della Repubblica, deve – ribadisco – deve essere di tutti. Siamo in una fase storica complicata e pericolosa. In un quadro anti-tutto, ovvero Grillini anti, Destra anti, Sinistra anti, una forzatura sul comune arbitro ci porterà, inevitabilmente, verso una seconda fase di fascistizzazione del Parlamento. Cosa voglio dire? Semplice! Destrutturiamo il concetto.
Il Precedente Governo Prodi, forzando la Costituzione, in un percorso “di parte” sui temi delle competenze regionali, con i pochi voti della sua maggioranza politica, aveva – ed ha – di fatto aperto al concetto dell’emendamento costituzionale di parte. Ovviamente i seguenti Governi politici hanno seguito questa strada, con tutte le conseguenza del caso ( frequente e strumentale ricorso alla Consulta, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale). Ora, se per sbaglio, l’area cosi detta di Sinistra, in un’ottica anti-Berlusconiana, più dettata dagli “sponsor” opinion-politici ( Repubblica, Santorini, Grillismo e anti-Silvio a go-go!) che da ragioni di pragmatismo statale e correttezza costituzionale, dovesse votare a forza un Presidente della Repubblica, che rappresenti più l’orientamento della (loro) politica stessa e meno l’esigenza di unità del nostro Paese, in questi giorni fortemente in pericolo, sarebbe l’inizio della fine.
I Governi - ed il loro orientamento politico – cambiano. Una forzatura a sinistra genererà inevitabilmente un reazione forzata a destra e d il prossimo Presidente della Repubblica sarà di destre. E se poi – per sbaglio, ma non credo – nei prossimi anni dovessero crescere quei movimenti anti-europei, nazionalisti e conservatori, non mi stupirei se la decisione di questi giorni, Presidente non super partes, consegnerà ai nostri figli un prossimo Presidente della Repubblica fascista orientated.

Be careful my friend!

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