…non ho studiato alla Bocconi, ma ci sono passato davanti diverse volte quando vivevo a Milano. Forse per questo mi è rimasta questa capacita manageriale “alta”. La "manovra" che dovranno pagare tutti gli italiani è pesantissima ed ingiusta, non iniqua. Solo ingiusta. La classe politica la prima responsabile ed il Prof.Monti avrebbe dovuto ricordarlo nell’addossare un po’ a tutti i costi della “sopravvivenza”. Ed invece? Non c’è nessuna traccia della più grande riforma etica immaginabile. La “Non è ciò che volevo, non ti pago”. Quando ognuno di noi và in pizzeria e ordina una Margherita e di contro gli portano una funghi non cotta, la prima cosa che diciamo è; "non è quello che ti avevo chiesto" e poi aggiungiamo senza esitare "non ti pago".
Mi aspettavo una dimensione del genere dal Governo Monti; Governo figlio della resa dell’attuale classe politica. Così non è accaduto e i cattivi pizzettai verranno comunqe pagati. E che cifre!
Si chiamano "rimborsi elettorali" ma si tratta del caro vecchio "finanziamento pubblico ai partiti" ed è l'unico provvedimento importante di taglio ai costi della politica a non essere entrato nella manovra varata da Mario Monti (e con una serena certezza non farà parte neanche delle prossime). Il compenso che i partiti ricevono per il voto di ogni potenziale elettore - circa 5 euro a testa - sono il vero taglio che il nuovo governo dovrebbe decidere per dare il buon esempio. Vitalizi e numero dei parlamentari, infatti, sono poca cosa rispetto a quanto ricevono i partiti (anche quelli che non entrano in parlamento), ad ogni tornata elettorale.
Per rendersi conto del peso dei rimborsi elettorali sulle casse dello Stato, basti pensare che - secondo quanto hanno riportato Rizzo e Stella nel libro La Casta - nel 2006 sono stati versati ai partiti 200milioni 819mila 044 euro: 200.819.044 euro, per dirla in cifre. Cresciuti nel 2007 di altri tre milioni di euro. E tra il 2006 e il 2010, secondo quanto riportato in Gazzetta Ufficiale, queste sono state le cifre attribuite ai partiti:
- L'Ulivo: € 16.038.257,19
- Forza Italia: € 12.343.500,77
- Alleanza Nazionale: € 6.327.567,26
- UDC: € 3.524.482,27
- Partito della Rifondazione Comunista: € 2.996.963,20
- Lega Nord: € 2.351.496,03
- La Rosa nel Pugno - Laici Socialisti Liberali Radicali: € 1.331.743,18
- Italia dei Valori - Lista Di Pietro: € 1.204.570,63
- Partito dei Comunisti Italiani: € 1.188.490,19
- Federazione dei Verdi: € 1.054.973,62
- Popolari UDEUR: € 717.949,29
- Sudtiroler Volkspartei: € 323.324,68
- Autonomie Liberté Democratie: € 80.831,17
- L'Unione: € 366.169,73
Partiti che in molti casi alle ultime elezioni non sono neanche entrati in Parlamento o che - addirittura - hanno solo cambiato nome, come è avvenuto per L'Unione o Alleanza Nazionale. Ma non è tutto: nel 2006, infatti, l'allora governo Berlusconi decise che "in caso di scioglimento della Camere l'erogazione del rimborso è comunque effettuata". Come dire: rimborsi si sommano ai rimborsi.
Tra tanti tagli, dunque, ne manca uno che avrebbe permesso di risparmiare fin da subito diverse centinaia di milioni di euro. Il dubbio però è che il Parlamento non l'avrebbe mai votato…però voteranno per il congelamento dell’incremento Istat per le pensioni di chi ha veramente LAVORATO!
…Napoli al tavolo quattro!
Ma hanno ordinato tre suppli? Si arrabbieranno!
E chi se ne fraga! Qualcuno pagherà!
Mi aspettavo una dimensione del genere dal Governo Monti; Governo figlio della resa dell’attuale classe politica. Così non è accaduto e i cattivi pizzettai verranno comunqe pagati. E che cifre!
Si chiamano "rimborsi elettorali" ma si tratta del caro vecchio "finanziamento pubblico ai partiti" ed è l'unico provvedimento importante di taglio ai costi della politica a non essere entrato nella manovra varata da Mario Monti (e con una serena certezza non farà parte neanche delle prossime). Il compenso che i partiti ricevono per il voto di ogni potenziale elettore - circa 5 euro a testa - sono il vero taglio che il nuovo governo dovrebbe decidere per dare il buon esempio. Vitalizi e numero dei parlamentari, infatti, sono poca cosa rispetto a quanto ricevono i partiti (anche quelli che non entrano in parlamento), ad ogni tornata elettorale.
Per rendersi conto del peso dei rimborsi elettorali sulle casse dello Stato, basti pensare che - secondo quanto hanno riportato Rizzo e Stella nel libro La Casta - nel 2006 sono stati versati ai partiti 200milioni 819mila 044 euro: 200.819.044 euro, per dirla in cifre. Cresciuti nel 2007 di altri tre milioni di euro. E tra il 2006 e il 2010, secondo quanto riportato in Gazzetta Ufficiale, queste sono state le cifre attribuite ai partiti:
- L'Ulivo: € 16.038.257,19
- Forza Italia: € 12.343.500,77
- Alleanza Nazionale: € 6.327.567,26
- UDC: € 3.524.482,27
- Partito della Rifondazione Comunista: € 2.996.963,20
- Lega Nord: € 2.351.496,03
- La Rosa nel Pugno - Laici Socialisti Liberali Radicali: € 1.331.743,18
- Italia dei Valori - Lista Di Pietro: € 1.204.570,63
- Partito dei Comunisti Italiani: € 1.188.490,19
- Federazione dei Verdi: € 1.054.973,62
- Popolari UDEUR: € 717.949,29
- Sudtiroler Volkspartei: € 323.324,68
- Autonomie Liberté Democratie: € 80.831,17
- L'Unione: € 366.169,73
Partiti che in molti casi alle ultime elezioni non sono neanche entrati in Parlamento o che - addirittura - hanno solo cambiato nome, come è avvenuto per L'Unione o Alleanza Nazionale. Ma non è tutto: nel 2006, infatti, l'allora governo Berlusconi decise che "in caso di scioglimento della Camere l'erogazione del rimborso è comunque effettuata". Come dire: rimborsi si sommano ai rimborsi.
Tra tanti tagli, dunque, ne manca uno che avrebbe permesso di risparmiare fin da subito diverse centinaia di milioni di euro. Il dubbio però è che il Parlamento non l'avrebbe mai votato…però voteranno per il congelamento dell’incremento Istat per le pensioni di chi ha veramente LAVORATO!
…Napoli al tavolo quattro!
Ma hanno ordinato tre suppli? Si arrabbieranno!
E chi se ne fraga! Qualcuno pagherà!
..zzo! Anche io voglio passare davanti alla Bocconi!
RispondiEliminaMarina Zack