Appena rientrato a casa dopo un altro piccolo viaggio mi trovo un aspettato bel pacco da Amazon. Un’altra delle bellezze dell’era digitale e dello shopping virtuale. Trovi quello che desideri direttamente a casa ed al costo di una pizza e una birra...e caffè! Avevo dimenticato di aver ordinato, per poche sterline, alcune CD di Bob Dylan del periodo Greenwich; The Withmark Demos, The bootleg Series Vol 1/3 e il recente Live at [ Univerity ] Brandeis del 1963. Non sono un amante di Bob Dylan, anzi dopo lo splendore, anche se parlerei più di genuinità, degli anni sessanta il nostro si è un po’ perso. Ma se si circoscrive la storia culturale americana agli anni sessanta, e lo si fà per un interesse particolare per quel periodo così liberal del mondo occidentale, sicuramente al songwriter Robert Allen Zimmerman spetta un ruolo da protagonista. Sugli anni sessanta americani tutto è stato scritto e di tutto si trova sia on-line che in versione cartacea, ma considerare quei giorni come fondamentali per la storia moderna di un mondo occidentale moderno non è certo azzardato. Anzi, per chi scrive, quei pochi anni hanno avuto un umpatto sui giorni d’oggi, in termini culturali, sociali e dei diritti civili minimi, pari solo all’importanza della cultura romana sull’europa così come la conosciamo. Esagerato? Forse. Ma senza i Kennedys, Bob Dylan, Marthin Luther King, il Flower Power, il Black Party, Timothy Leary e la psicadelia, il vietnam e il suo opposto avremmo una società occidentale così come la conosciamo ora? …comunque, solo poche righe per ricordare un personaggio minore dal punto di vista letterario ma un gigante nella cultura iconografica del nostro tempo. Di chi parlo? Susan Elizabeth Rotolo. "Chi è" diranno in molti. Già, chi fosse o cosa facesse e come ha speso la sua vita lo sanno in pochi, ma la sua foto l’avranno vista in milioni. Suze Rotolo e la dolce ed innamorato ragazza che abbraccia Bob Dylan nella copertina dell’ album The Freewheelin’. Una foto che mi è sempre piaciuta; una New York invernale, macchine anni settanta, il furgoncino della Wolkwagen ( simbolo di libertà e già apparso come cavallo moderno nel film Alice’s Restourant ), i Jeans di Dylan e l’Eskimo di Suze, il freddo della grande Mela e il sorriso soave di Suze. La neve del Village e l’amore di lei per lui. Suze è venuta a mancare poche settimane fa. Ma credo che rimanga il desiderio - e ci abbia lasciato questo desiderio - di molti avere una compagna così innamorata che ti abbraccia in una fredda giornata d’inverno mentre cammini nelle strette strade del Village. So long Suze!
...anche a me questa copertina piace..mi ha colpito a tal punto che...........
RispondiEliminaDanilo (bicicapitale)