Un treno interregionale mi riporta a Roma dopo un breve soggiorno in terra umbra. Viaggio morbido passando tra paesaggi dolci e accompagnato dal mio IPod e una bella selezione di Johnny Cash. Cos’altro? Un piccolo pamphlet che ho cercato da tanto tempo; Il Nuotatore, di John Cheever ( ritornerà in futuro sulla capacità novellistica americana, da Fitzgerald a Hemingway ). E che nelle sua 50 pagine intendo tuffarmi! Ma sin da subito, dopo aver letto le prime, precedute da una bellissima ( e centrata ) introduzione di Fernanda Pivano, un concetto è emerso con forza. E sin dall’inizio si pone come spina dorsale dell’intero racconto: la comunità. Neddy Merrill attraverserà il suo destino nuotando nelle piscine dei suoi amici, del suo villaggio ( comunità) per ritrovarsi poi da solo. Comunità dicevamo. Per avere un idea dell’importanza dell’aggregazione territoriale in America basterebbe citare un pop-film, Footlose, ma quello che è importante è comprendere come in America la comunità abbia la sua rappresentatività e forza. Un sistema, come quello americano, conteale prevede che esista una società civile che si conforma sul territorio, esercita una giustizia conteale ed ha un immediato impatto sulla [sua] gente. Poi dalla contea si sale sino alla città, Stato (federato), interessi nazionali e Corte Suprema. Ma è dal basso che la Corte Suprema riceve le richieste e “legifera”. Da noi? L’opposto! Lo Statao decide per noi, top down! Poi “litiga” con la Consulta che, in un ottica tutta politica, autoreferenziale, argomenta sul “è giusto, non è giusto” per i cittadini. E noi, come bambini obbbedianti, ci comportiamo come ci dicono.
E’ questa la macroscopica differenza tra la società civile americana, cha sa esprime una vera e credibile public opinion, e quella italiana, dove – in virtù di un macroscopico distacco – la classe politica ritiene di diver indirizzare la nostra vita nel nostro interesse. Waht a fu**! Lo so da solo quello che voglio ed è giusto per me!
Solo una società che sa interpretare al meglio le aspettative dei singoli individui, espresse attraverso la più semplice forma di aggregazione, comunità, e le sa armonizzare con l’interesse generale, anche nazionale ( ma non mi esalta la parola Nazione), potrà definirsi rappresentativa e democratica. Altre forme di tutela, anche con una cornice costituzionale, se non in grado di garantire una piena libertà comportamentale, diversa da individuo a individui, da villaggio a villaggio, da città a città, non potrà mai definirsi democratica, anzi – inevitabilmente – genererà una forma di tutorial approch da noi non richiesto.
…ma mi sa che stò gettando le basi per la mia entrata in politica! E mo chi jo dice a Montezomolo? –un altro che pensa che sia un bene per me se scende in campo! Ma chi caz** te l’ha mai chiesto!!
E a Obama? Che pirla. Lui ha chiesto all abase di aiutarlo nella sua ricandidatura, Montezemolo l'ha deciso lui. Je basta!
Be tuned and be free!
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