Dopo una breve vacanza in Umbria, mi sono spostato a Milano per un seminario internazionale sulle minoranze etniche presenti sul nostro territorio. In realtà il convegno era sui Rom e sui Sinti. Organizzato dall’Università la Bicocca di Milano e la Commissione Europea e L’ASGI.
Ne sono uscito perplesso. Che la nostra Università sia “in ritardo” sui temi del mondo moderno ( e della società civile che esprime ) questo è evidente, visto che in tutti i ranking mondiali che analizzano le qualità dei diversi atenei ci posizioniamo spesso tra gli ultimi, ma che anche istituzioni super partes come la Commissione Europea cada nel tranello dei diritti a gò-gò, contro uno Stato ( quello italiano per intenderci ) di deriva anti-democratico e fascista, bè, mi sembra frustrante.
Sin dal primo intervento ho sentito ripetere la parola “diritti” ben ventisette volte in meno di trenta minuti e mai la parola “doveri”. Poi durante la giornata una cascata di presunte violazioni dei diritti umani nei confronti Rom e così via verso (facili) applausi. Sino al punto di adombrare un genocidio da parte delle nostre istituzioni poiché il sistema-paese chiede l’allontanamento dei piccoli Rom da quelle famiglie che li sfruttano per furti ed accattonaggio invece di mandarli a scuola.
La questione dei Rom è sicuramente complessa e non è il punto che vorrei affrontare ora, quello che mi preme condividere e che mi lasci sempre basito, è che si parla sempre di diritti (per ogni forma di minoranza) dimenticando anche che ci sono dei doveri verso i quali chiunque ( comprese le minoranze) è tenuto a prodigarsi; proprio per poter mantenere alta quell’asticella dei diritti fondamentali e civili di cui ogni essere umano e titolare. Ma c’è l’obbligo ed il dovere di difendere qualsiasi sistema si faccia garante di questi diritti.
Se i bambini Rom non vanno a scuola è colpa di una società crudele o dei genitori che non ce li mandano? I bambini hanno certamente il diritto ad andare a scuola, e la nostra società lo garantisce e supporta, ma sono i genitori ad avere il dovere di mandarli.
Se ciò non accade siamo razzisti noi? Si?
Allora vorrà dire che quando mia madre mi mandava a scuola a forza era una fascista e antidemocratica!
Ne sono uscito perplesso. Che la nostra Università sia “in ritardo” sui temi del mondo moderno ( e della società civile che esprime ) questo è evidente, visto che in tutti i ranking mondiali che analizzano le qualità dei diversi atenei ci posizioniamo spesso tra gli ultimi, ma che anche istituzioni super partes come la Commissione Europea cada nel tranello dei diritti a gò-gò, contro uno Stato ( quello italiano per intenderci ) di deriva anti-democratico e fascista, bè, mi sembra frustrante.
Sin dal primo intervento ho sentito ripetere la parola “diritti” ben ventisette volte in meno di trenta minuti e mai la parola “doveri”. Poi durante la giornata una cascata di presunte violazioni dei diritti umani nei confronti Rom e così via verso (facili) applausi. Sino al punto di adombrare un genocidio da parte delle nostre istituzioni poiché il sistema-paese chiede l’allontanamento dei piccoli Rom da quelle famiglie che li sfruttano per furti ed accattonaggio invece di mandarli a scuola.
La questione dei Rom è sicuramente complessa e non è il punto che vorrei affrontare ora, quello che mi preme condividere e che mi lasci sempre basito, è che si parla sempre di diritti (per ogni forma di minoranza) dimenticando anche che ci sono dei doveri verso i quali chiunque ( comprese le minoranze) è tenuto a prodigarsi; proprio per poter mantenere alta quell’asticella dei diritti fondamentali e civili di cui ogni essere umano e titolare. Ma c’è l’obbligo ed il dovere di difendere qualsiasi sistema si faccia garante di questi diritti.
Se i bambini Rom non vanno a scuola è colpa di una società crudele o dei genitori che non ce li mandano? I bambini hanno certamente il diritto ad andare a scuola, e la nostra società lo garantisce e supporta, ma sono i genitori ad avere il dovere di mandarli.
Se ciò non accade siamo razzisti noi? Si?
Allora vorrà dire che quando mia madre mi mandava a scuola a forza era una fascista e antidemocratica!
...e mio padre uno sfruttatore dei minorenni visto e considerato che mi faceva lavorare "senza paghetta"....io comunque sono felice dell'insegnamento che mi ha dato
RispondiEliminaanch'io ho avuto genitori "fasciti" e ne sono felice!!!!
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