L’eterno ragazzino di Boston, il cantautore naif del rock and roll americano, il leader dei Modern Lovers degli anni Settanta, torna in Italia, dopo due anni di assenza, per un tour che lo porterà in sei città del nostro Paese: il 9 marzo 2012 a Firenze, il 10 marzo a Napoli, l’11 marzo a Roma per poi proseguire il 13 a Marostica (VI), il 14 a Trieste e il 15 marzo a Modena.
Un tour per riproporre e ricordare la carriera ultra trentennale di Jonathan Richman – prima a capo dei Modern Lovers, poi cantante e musicista solista – che ad oggi conta ben 35 album in studio, l’ultimo uscito lo scorso anno (“O Moon, Queen of Night on Earth”).
Ricordato come il cantastorie di “Tutti pazzi per Mary”, Jonathan Richman esordisce nei primi anni Settanta come cantante e chitarrista dei Modern Lovers, gruppo anticipatore del proto-punk statunitense e di riferimento per molti musicisti dell’epoca, tra cui David Bowie. Nel 1976, sciolta la band e persa l’originaria vena underground – nonostante l’enorme successo – Jonathan Richman prosegue come solista la propria carriera tornando alle origini del rock and roll e verso sonorità più spoglie e naturali, dalla musica country al garage, dalle power ballad fino alle melodie latine cantate in spagnolo.
La sua musica viene spesso definita come un folk gioviale e spartano dalla vena satirica e caricaturale. Le opere di Richman, non a caso, narrano storie e disavventure adolescenziali, talvolta autobiografiche, che si distinguono per la loro semplicità e il loro humour. Gag narrative, nostalgiche ballate folk, novelty doo-wap adolescenziali, folklore urbano e gioviale… il tutto avvolto da melodie minimal e rock acustico, quasi parlato, sussurrato per creare attorno a se al pubblico in ascolto la giusta sensibilità che occorre per apprezzare le sue canzoni: questi gli ingredienti del successo mondiale di Jonathan Richman.
Dal vivo Richman, amante della musica italiana e in grado di parlare un ottimo italiano, improvvisa delle cover di vecchi pezzi "italian beat". Leggendario la sua versione della Donna Riccia di Domenico Modugno in un memorabile concerto romano al Big Mama di qualche tempo fa!
Da ascoltare bevendo del Rosso di Montefalco e come sottofondo ad un altro suo “compare” minimalista come Richard Brautigan…
Un tour per riproporre e ricordare la carriera ultra trentennale di Jonathan Richman – prima a capo dei Modern Lovers, poi cantante e musicista solista – che ad oggi conta ben 35 album in studio, l’ultimo uscito lo scorso anno (“O Moon, Queen of Night on Earth”).
Ricordato come il cantastorie di “Tutti pazzi per Mary”, Jonathan Richman esordisce nei primi anni Settanta come cantante e chitarrista dei Modern Lovers, gruppo anticipatore del proto-punk statunitense e di riferimento per molti musicisti dell’epoca, tra cui David Bowie. Nel 1976, sciolta la band e persa l’originaria vena underground – nonostante l’enorme successo – Jonathan Richman prosegue come solista la propria carriera tornando alle origini del rock and roll e verso sonorità più spoglie e naturali, dalla musica country al garage, dalle power ballad fino alle melodie latine cantate in spagnolo.
La sua musica viene spesso definita come un folk gioviale e spartano dalla vena satirica e caricaturale. Le opere di Richman, non a caso, narrano storie e disavventure adolescenziali, talvolta autobiografiche, che si distinguono per la loro semplicità e il loro humour. Gag narrative, nostalgiche ballate folk, novelty doo-wap adolescenziali, folklore urbano e gioviale… il tutto avvolto da melodie minimal e rock acustico, quasi parlato, sussurrato per creare attorno a se al pubblico in ascolto la giusta sensibilità che occorre per apprezzare le sue canzoni: questi gli ingredienti del successo mondiale di Jonathan Richman.
Dal vivo Richman, amante della musica italiana e in grado di parlare un ottimo italiano, improvvisa delle cover di vecchi pezzi "italian beat". Leggendario la sua versione della Donna Riccia di Domenico Modugno in un memorabile concerto romano al Big Mama di qualche tempo fa!
Da ascoltare bevendo del Rosso di Montefalco e come sottofondo ad un altro suo “compare” minimalista come Richard Brautigan…
PS. Ovviamente nel 1977, quando comprai il 7'' Roadrunner [copertina sopra], probabilmente la più famosa canzone pop-punk americana ever, coverizzata da circa 500 gruppi, non sapevo che sarebbebscoppiata una passione che ancora oggi mi...diverte. Perchè Richman è - fondamentalmente -fun time! Enjoy life!
Nessun commento:
Posta un commento