A casa in relax, prima di un altro viaggio in Sicilia. Mi preparo con una immersione di profondo nord e il recente acquisto di una edizione “ampliata” di Christiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo sembra essere perfetto. DVD e play, c’mon lets go!
La prima volta che vidi Christiane F. avevo sedici o diciasette anni e fù uno shock! Non so se l’ever visto questo film mi ha impedito di essere so trendy eroin addicted ( in un periodo dove Sid Vicious e il punk in genere erano i mie compagni di merende!), o forse, più semplicemente, la mia famiglia è stata brava abbastanza nel tenermi lontano da questo mondo, ma il film fu un trauma. Se da una parte rimanevo affascinato da una Berlino che mi appariva così lontana e non reale, irraggiungibile, un "luogo non-vero" ( per poi tornarci per più di dieci volte negli ultimi anni ), dall’altra vivevo con disagio un immagine frequente e costante del film: la giovane Christiane sempre con una busta di plastica al seguito. Non avevo le idee chiare su cosa ci fosse in quella busta di plastica che accompagnava sia le scorribande notturne di Christiane con i suuoi amici, che la fase della disperata prostituzione. Una adolescenza germogliata marcia attorno ad una squallida busta di plastica.
Ho ricordato per anni queste scene, anche se alcune erano anche più grevi, come la sua prima esperienza di prostituzione, ma lei che si barcamena nella stazione di Berlino con tacchi a spillo su filiforme gambe da bambina con un costate ciondolare di questa busta mi è rimasta impressa.
Anni dopo, in un recente viaggio a Berlino mi sono ritrovato a Gropiusstadt il quartiere nel quale inizia questa odissea nel greve mondo della dipendenza della droga. E, contrariamente a quanto si pensa, è adesso messo suburdia di quanto appariva allora e molto più pasoliniano. Il mondo cambia ed anche Berlino. Ma non il film, che benché rivisto con qualche anno in più rimane ancora drammatico e squallido.
Così la presenza di questa busta di plastica.
Se avessi un figlio non esiterei a condividere con lui la visione di Christiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo, mentre sarei restio a fargli vedere Trainspotting, l’altro grande film sul mondo della droga: il perché? E’ semplice, Traisnpotting rende quasi divertente drogarsi, mentre i ragazzi dello Zoo di Berlino sono figure ancora drammatiche e penose.
Anche se Berlino è più dolce ora, l'immagine della busta di Christine F. è ancora presente!
PS La Babsi del film, il cui nome completo era Babette Döge è diventata veramente famosa per essere stata la più giovane vittima per droga del mondo occidentale.
This is not a film.
PS La Babsi del film, il cui nome completo era Babette Döge è diventata veramente famosa per essere stata la più giovane vittima per droga del mondo occidentale.
This is not a film.
So che questa è una delle mie vergogne cinematografiche, ma confesso di non avere mai visto Cristina F..
RispondiEliminaA Berlino ci andai, però.
Un anno prima della caduta del muro.
E sono contento di averlo fatto.