martedì 16 dicembre 2014

...in mano ai beceri mercanti d'Europa!


Ultimi giorni di un anno un po’ così. Passato, come gli ultimi d'altronde, a cercare una speranza di uscita da una crisi che è di costume, sociale, forse anche di identità [ per essere audaci] che non economica.
A mio avviso l’errore base è stato quello di indirizzare una paese [ inteso come espressione di una storia collettiva “comune”], l’Italia, in un percorso che misurava – e misura ancora aimè – la sua sostenibilità in base alle proprie risorse economiche e non sulla base del proprio ruolo culturale. Per fare un esempio concreto è come se Leonardo Da Vinci prima di essere accolto in ogni Corte d’Europa in base al proprio alto ruolo culturale, fosse valutato dai soldi in saccoccia [come si dice a Roma]. I soldi, ovvero le ricchezze economiche [ senza entrare nel merito della provenienza delle stesse] appartenevano al principe il quale, con questi, si “comprava” le capacità esclusive del genio di Leonardo.
Nel momento in cui l’Italia ha deciso di barattare in Europa la propria storia di un paese di lettere, per consegnarsi al giudizio dei paese dei numeri, non ha fatto altro che consegnarsi al giudizio del beceri mercanti. Cosa che noi [italiani] non siamo!

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