Quindici profili narrativi restituiscono
la vicenda biografica e l’azione politica di altrettante donne, da Emma Goldman a Virgilia D’Andrea, da Noe
Ito a Maria Luisa Berneri, da Nancy Clare Cunard a Luce Fabbri. Le loro storie sono
condizionate in particolare dalle lotte politiche degli anni venti e trenta del
Novecento: dall’avvento del fascismo, alla guerra di Spagna alla Seconda guerra
mondiale e alle sue conseguenze. Ripercorrendo la loro esistenza, vissuta con
una libertà di schemi impensabile per quegli anni, il libro riconosce in queste
“anarchiche”
una comune disposizione che le portò volta per volta a impegnarsi in prima
persona nelle battaglie politiche e sociali del movimento anarchico e nella
lotta per l’emancipazione femminile, confrontandosi ogni giorno con la
persecuzione delle istituzioni, i pregiudizi del tempo e in parte con la stessa
diffidenza dei militanti.
Queste la piccola nota stampa del volume
della Shake Edizioni, Anarchiche.
Donne ribelli del Novecento. Sembra una coincidenza ma, a pochi
giorni dalla scomparsa di Franca Rame, questi scritti ci danno una chiara luce
sulla natura dell’impegno e del disagio che queste donne hanno vissuto
quotidianamente sulla loro pelle per essere anarchiche ed emancipate. Erano i tempi "duri" del post "modernismo".
Non mi sembra che nessuna di loro abbia
avuto funerali con Sindaci, televisioni commerciali ed Istituzioni a celebrarne
la [loro] lotta e l’impegno
civile.
Forse perché davvero “scomode” e anarchiche vere? Boh?
Enjoy
the Book.
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