Oggi è il mio compleanno e mi sono fatto
due regali, il primo è La
Repubblica penale di Antoine Garapon, Denis Salas. Basta leggere qui sotto l’introduzione
per non cominciare a domandarsi, ma dove stiamo
andando?
La
follia demiurgica dei legislatori che tende a disciplinare sempre più
minuziosamente ogni comportamento degli individui ha ridotto il cittadino al rango di ospite di una
casa di correzione, in cui ogni infrazione, anche colposa, delle regole si
configura come crimine penalmente perseguibile.
Ciò ha
determinato, fra l'altro, un accrescimento smisurato del potere dei magistrati,
oggi arbitri onnipotenti della vita dei cittadini, della politica,
dell'economia. Tale processo di criminalizzazione della vita collettiva va
avvitandosi su se stesso, assumendo connotati di autofagia: esso si avventa su
quei medesimi organi del potere che lo hanno prodotto, e cioè sugli uomini di
governo, sugli alti burocrati, sui grandi imprenditori, tradizionalmente
coperti da immunità di fatto.
Il ricorso massiccio al carcere - vera e propria abiezione contraria a ogni senso di umanità e antinomica alla rieducazione del condannato (con buona pace dell'art.27 della nostra Costituzione!) - accresce questa somiglianza della vita associata a un bagno penale.
Di qui l'indilazionabile esigenza di concepire logiche sanzionatorie diverse, fondate non già sulla "Vendetta di Stato", degradante e nociva, che oggi l'ingranaggio penale persegue, ma, recuperando principî civilistici, sull'impulso di parte e su "pene utili" alle vittime.
Il ricorso massiccio al carcere - vera e propria abiezione contraria a ogni senso di umanità e antinomica alla rieducazione del condannato (con buona pace dell'art.27 della nostra Costituzione!) - accresce questa somiglianza della vita associata a un bagno penale.
Di qui l'indilazionabile esigenza di concepire logiche sanzionatorie diverse, fondate non già sulla "Vendetta di Stato", degradante e nociva, che oggi l'ingranaggio penale persegue, ma, recuperando principî civilistici, sull'impulso di parte e su "pene utili" alle vittime.
Il secondo regalo è un CD di Fermin Muruza, Radar
FM 1999.2013, preso al Centro Sociale Acrobax di roma per 5 euri! E’
proprio vero che il Buddah dimora nei petali di un fiore come in una cantilena
terzomondista di un ribelle Euskadi!
Buon compleanno Joe!
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