mercoledì 13 giugno 2012

Un bella notizia dalla Euskadi, Jabier Muguruza

In un periodo dove l’idea di Europa sembra perdere attrattiva, ma anzi, di contro, stimolare astio e insoddisfazione, vista la forte “vocazione” economica e l’eccessiva ( almeno così viene percepita) tutela per le Banche e i Mercati, piuttosto che per il sociale e – soprattutto – per una sobria, ma umanistica ( Voltaire e Rousseau? Troppo umanistica?) identità culturale…in un periodo così, prendono sempre più forza e vigore le spinte territorialiste. Cosa intendo? L’Irlanda e il rifiuto all’invasione della BCE, ma anche lo scetticismo dei paese pre-baltici, che cominciano  a rifiutare l’integrazione a quest’Europa, sin’anche agli indipendentisti ungheresi e all’ismo dei Fiordi.
In questo quadro mi appassiono alle identica culturali che sono state capaci di passare il tempo, contrapponendosi ad una modernizzazione generalista, con l’immobilismo culturale. Concetto complesso? Naaaa…Due righe su una nuova produzione Euskadi, paese che adoro, alla pari dell’Irlanda e delle belle ( non ancora troppo) ribelli Langhe!
Jabier Muguruza è un musicista basco e scrittore nato nel 1960 a Irun,Euskadi ed è anche il fratello maggiore di quel Fermin Muguruza che con i suoi Negu Gorriak ha ormai da tempo iniziato la sua battaglia per un sentito indipendentismo in terra basca.
Musicista un po’ trovato, poiché i primi lavori appaiono un po naif, e nel 1990 che ha fondato il pop-jazz del gruppo Les mecaniciens, con il quale ha pubblicato tre album. Nel 1993 il gruppo si sciolse, ma Jabier inizia la sua carriera come cantante, con una musica con tocchi di rock, pop e jazz. Nel 1996, parallelamente al suo ruolo di compositore, è con suo fratello Sergio Ordonez e Iñigo Ripiau nel gruppo Joxe, con il quale ha pubblicato quattro album sino al suo scioglimento nel 2000. Nel corso della sua carriera da solista ha pubblicato un totale di otto album, alcuni un po’ troppo pop, altri, nella loro natura ingenua, interessanti e poetici.
L’ultimo lavoro, Bikote bat, è più articolato e comunque, se non fosse per alimentare lo spirito, merita la giusta attenzione. La partecipazione di Jackson Browne in un paio di brani, impreziosice il lavoro di Jabier.
No somos mercancía en manos de políticos y banqueros

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