Molti di voi sanno che non amo BeppeGrillo.it ne i grillismi vari. Ho sempre guardato con diffidenza una certa ficiloneria nel gridare "piove governo ladro", chiamandosi poi sempre fuori ( e non si capisce per quale motivo! ) dalle ragione della pioggia. L'Italia è uno sfascio grida la Confindustria, e loro dov'erano sino ad ora! Si è perso il senso del pubblico gridano i badoglio-finiani, e loro dov'erano! Nella Rai c'è censura gridano i Travagli&Santori, e loro dov'erano (magari su Mediaset!). Insomam è sempre colpa di qualcun'altro. E BeppeGrillo.it di questo "scaricabarile" ne è stato un abile capitalizzatore. Ma...
...ma ho letto il suo comunicato numero quaranta e come si fa a non essere d'accordo.
Ecco l'
incipit, e se vi interessa, ma deve interessarvi clikkate
qui!A ondate successive, anno dopo anno, si riesce a parlare del nulla per evitare di parlare del tutto. E' una ripetizione di D'Addario, Papi, Bunga Bunga, Villa Certosa, Cognato di Fini e Topolanek con il pisello di fuori. Questo non è giornalismo e neppure politica. E' informazione dal buco della serratura, dalla tazza del cesso, da giornalismo diventato reality show. Duale, nel silenzio sui temi importanti, della politica mafiosa degli ultimi vent'anni. Siamo seri, sono più importanti le rivolte di Tunisi e di Tirana, la disoccupazione, il debito pubblico che si avvia alla cifra folle di 2.000 miliardi o le tette al vento di alcune ragazze ospiti di Berlusconi? Per vendere le copie di un quotidiano tira più un pelo di Ruby che la distruzione economica dell'Italia. Quando non produrremo più nulla come mangeremo? Tra i Paesi occidentali siamo diventati il primo per emigranti. Se un ragazzo esce dalla Bocconi o dal Politecnico di Torino non trova lavoro. L'innovazione è sepolta dopo la morte dell'Olivetti, il coma profondo di Telecom e l'azzeramento del settore informatico. E dobbiamo dedicarci alle scopate di un vecchio satiro 24 ore su 24? Siamo un Paese impazzito, fuori di sesto e di senno, senza voce.
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