You
talk about your revolution, well,
that's fine
But what are you going to be doing come the time?
Are you going to be the big man with the tommy-gun?
Will you talk of freedom when the blood begins to run?
Well, freedom has no value if violence is the price
Don't want your revolution, I want anarchy and peace!
But what are you going to be doing come the time?
Are you going to be the big man with the tommy-gun?
Will you talk of freedom when the blood begins to run?
Well, freedom has no value if violence is the price
Don't want your revolution, I want anarchy and peace!
Come
molti sapranno, per la mia generazione I CRASS
hanno rappresentato qualcosa di veramente nuovo nel mondo del punk. E non solo
come espressione [effimera] musicale, ma come approccio a quella cultura
ribellistica che sino ad allora si era [ri] consegnata al “sistema” e da esso
ne veniva – pian, piano – dissossata. Chi ricorda le cartoline inglesi con dei
colorati punk e la scritta greeting from
London?
…di
quei giorni ne è veramente rimasto solo il ricordo. In un momento come questo
dove è solo l’interesse economico a dettare l’agenda di ogni governo, non
dovremmo forse ritornare alla poesia di quei momenti? Erano gli anni ottanta,
Londra combatteva contro la dura Thatcther
e gli scioperi erano veramente un momento di rottura. E i CRASS pubblicarono un libro di poesie.
Pochi
giorni fa in una piazza romana migliaia di cittadini hanno manifestato in
dissenso alle recente politiche economiche del Governo Renzi. Pochi giorni dopo
si parla solo di altro. Un silenzio, da ambedue le parti, come si usa dire…assordante.
Resto
Liberale e anarchico e mi rileggo Love Song dei CRASS.
Keep on, keepin’on
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