Come spesso mi capita,
non mantengo le mie promesse. Mi ero riproposto di aggiornare il blog come un Diario,
ma questo non è accaduto; anche in relazione all’attività di promozione del
libro, che, alla luce anche delle vendite via amazon, non sta andando poi così
male. Come detto però, dietro l’angolo c’è sempre la storia del diavolo e delle sue pentole e dei numerosi coperchi!
Proviamo comunque a ricapitolare.
Primo momento di soddisfazione è stata la presentazione del libro a Montefalco
esattamente settant’anni dopo il tragico evento. La giornata, che ha visto più
di trecento persone riempire la sala consigliare del comune, è stata progettata
per rivivere, anche come “tempi”, ogni singolo momento di quel triste giorno.
13 aprile 1944. L’evento è iniziato alle 10.30 circa, in coincidenza, minuto
più minuto meno, con la formazione del plotone di esecuzione nella caserma di Perugia
la mattina dell’aprile del ,44 e che avrebbe dovuto accompagnare i due
detenuti, ma che poi si rivelerà essere lo strumento di morte per i due
giovani. Alle 19.00, in corrispondenza dell’esecuzione, la sala consigliare del
comune è stata chiusa e le due sedie – a simboleggiare il processo, la condanna
e l’esecuzione –, decorate con la bandiera italiana e due rose rosse, definitivamente
rimosse. Pochi giorni dopo alla Feltrinelli di Perugia un’altra presentazione
anche se più intima, ma con la partecipazione di molti giovani interessati, non
tanto alla storia, quanto alla ricerca fatta negli archivi. A Torino poi, nel
Salone del libro, moltissimi i curiosi e anche qui, più che la storia di per
se, ha affascinato molti l’attività di ricerca fatta negli archivi. Una giovane
e bella piemontese ha definito il lavoro una versione diversa del telefilm Cold case. Non l’ho mai visto, ma…perché
no!
…insomma, quando un’altra
serie di eventi era già stata calendarizzata il lavoro mi ricorda che devo
andare a Beirut. Di nuovo passaporto, valige, noiose attese nelle sale lounge e file, su file.
Ma la cosa più
traumatica è sempre il ritorno nel mio paese. Dall’aeroporto di Fiumicino a
casa e una striscia di depressione. Scortesi addetti alle FFSS, anarchia sui
treni, la versione moderna di Last exit
di Selby Jr alla stazione di Trastevere ed il definitivo [ the ultimate] Porta a Porta di Grillo con Vespa.
Non so perché ma in
questi momenti mi torna in mente una scena del film Un Americano a roma dove Nando Moriconi, in arte Santi Bairon an american attracion, si
troverà costretto a fare il proprio spettacolo al ritmo del bruscolinaro. Perche, gli ricorda il gestore del
teatro, lui deve vendè a merce!
Tutto sta a capire chi
tra Renzi, Grillo e Berlusconi è il Santy Bairon di turno, comunque è un po’ tutto
il nostro paese che stà ballando al ritmo
del bruscolinaro.
PS. Per chi volesse
conoscere Beirut in forma diversa, cercate il libro Our Man in Beirut del
blogger Nasri Atallah. Semplicemente…moderno!
Nessun commento:
Posta un commento