mercoledì 21 maggio 2014

From Beirut to Rome al...ritmo del bruscolinaro!

Come spesso mi capita, non mantengo le mie promesse. Mi ero riproposto di aggiornare il blog come un Diario, ma questo non è accaduto; anche in relazione all’attività di promozione del libro, che, alla luce anche delle vendite via amazon, non sta andando poi così male. Come detto però, dietro l’angolo c’è sempre la storia del diavolo e delle sue pentole e dei numerosi coperchi!
Proviamo comunque a ricapitolare. Primo momento di soddisfazione è stata la presentazione del libro a Montefalco esattamente settant’anni dopo il tragico evento. La giornata, che ha visto più di trecento persone riempire la sala consigliare del comune, è stata progettata per rivivere, anche come “tempi”, ogni singolo momento di quel triste giorno. 13 aprile 1944. L’evento è iniziato alle 10.30 circa, in coincidenza, minuto più minuto meno, con la formazione del plotone di esecuzione nella caserma di Perugia la mattina dell’aprile del ,44 e che avrebbe dovuto accompagnare i due detenuti, ma che poi si rivelerà essere lo strumento di morte per i due giovani. Alle 19.00, in corrispondenza dell’esecuzione, la sala consigliare del comune è stata chiusa e le due sedie – a simboleggiare il processo, la condanna e l’esecuzione –, decorate con la bandiera italiana e due rose rosse, definitivamente rimosse. Pochi giorni dopo alla Feltrinelli di Perugia un’altra presentazione anche se più intima, ma con la partecipazione di molti giovani interessati, non tanto alla storia, quanto alla ricerca fatta negli archivi. A Torino poi, nel Salone del libro, moltissimi i curiosi e anche qui, più che la storia di per se, ha affascinato molti l’attività di ricerca fatta negli archivi. Una giovane e bella piemontese ha definito il lavoro una versione diversa del telefilm Cold case. Non l’ho mai visto, ma…perché no!
…insomma, quando un’altra serie di eventi era già stata calendarizzata il lavoro mi ricorda che devo andare a Beirut. Di nuovo passaporto, valige, noiose attese nelle sale lounge e file, su file.
Ma la cosa più traumatica è sempre il ritorno nel mio paese. Dall’aeroporto di Fiumicino a casa e una striscia di depressione. Scortesi addetti alle FFSS, anarchia sui treni, la versione moderna di Last exit di Selby Jr alla stazione di Trastevere ed il definitivo [ the ultimate] Porta a Porta di Grillo con Vespa.
Non so perché ma in questi momenti mi torna in mente una scena del film Un Americano a roma dove Nando Moriconi, in arte Santi Bairon an american attracion, si troverà costretto a fare il proprio spettacolo al ritmo del bruscolinaro. Perche, gli ricorda il gestore del teatro, lui deve vendè a merce!
Tutto sta a capire chi tra Renzi, Grillo e Berlusconi è il Santy Bairon di turno, comunque è un po’ tutto il nostro paese che stà ballando al ritmo del bruscolinaro.
PS. Per chi volesse conoscere Beirut in forma diversa, cercate il libro Our Man in Beirut del blogger Nasri Atallah. Semplicemente…moderno!
 

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