Renzi ha vinto le
elezioni, il PD lo segue a ruota, Berlusconi non ha giocato proprio e
BeppeGrillo non riesce a convincere oramai neanche più se stesso. Certo, dopo
analisi fatteda esperti televisivi e gurù dei numeri, la mia banale analisi vi
lascerà sconfortati. Hey, anche il punk
Andrea si banalizza? So what? A chi
affidare i nostri destini? Beh, la questione non è in questi termini, ma l’idea di
banalizzare non mi dispiace. Sarò preciso e – almeno spero – anche breve.
Dopo la querelle
elettorale è stato tutto un vociare di riforme: riformiamo il sistema elettorale,
la cosa pubblica, la Costituzione. Wowowoow…che
mania.
Della questione
elettorale e del lavoro parleremo più tardi, ma sulla Costituzione voglio dire
la mia; da popolano e non da “costituzionalista”.
Non lo sono!
C’è un innaturale
fermento sulla nostra Carta, la Carta degli italiani, come se la Costituzione
fosse colpevole di chissà quali nefandezze. Intanto, primo aspetto, vorrei che
chi si apprestasse a riscrivere le nostre regole, lo facesse recuperando quello
spirito del dopo guerra che, in un clima di sincera solidarietà e di rigorosi
valori – non regole, ma valori -, ha indirizzato l’allora rappresentanza
politica, nel redigere quel bellissimo testo che è – e rimane – la nostra Costituzione
della Repubblica italiana su valori umanitari e di solidarietà. Valori e
principi che mi sembra non appartengono a nessun politico in charge. Abusivo secondo una sentenza della Corte
costituzionale e privo di qualsiasi meccanismo di delega. E questo poi è il
secondo punto: ma siamo sicuri che sia colpa della Costituzione se il nostro
paese, la sua classe dirigente e la “politica” si esprimano a così bassi
livelli. O forse, più semplicemente, le garanzie che la Carta offre a tutti i
cittadini italiani, che – va ricordato – uscivano da un periodo di forte
totalitarismo -, vengono ogni giorno abusate?
Cosa intendo? Semplice,
vi faccio un esempio: Dove sta scritto nella nostra Costituzione che ci debba
essere un pensionato che prende novantamila euri al mese e cent’ottanta [pensionati]
che ne prendono solo cinquecento? E’ colpa della Carta o degli uomini che delle
garanzie della carta hanno, e continuano, ad abusare? Ci è stato detto, non si può fare niente, è un diritto
acquisito! Ma nella Costituzione non c’è un singolo passaggio che garantisca
l’ingiustizia. Per nessuno, singolo
cittadino e ex politico. I principi di uguaglianza e solidarietà ben chiara nei
fogli della costituzione. Bisogna saperli leggere.
…ecco la domanda: che l’attuale
politica non sappia leggere? E – cosa
più drammatica – credo non sappia neanche scrivere!
E pensare che vogliono
riscrivere la Costituzione…what a fuc*!!!
Cari amici, mi sa
proprio che devo rinunciare alla mia carriera di scrittore e mi tocca scendere
in campo!!!
Ad Majora! Keep on, keepin'on!