mercoledì 24 agosto 2011

32 pagine e 40 gradi. Roma brucia!




Estate calda, crisi economica, cazzate a go-go! Non ho voglia di scrivere nulla, ma leggo tanto. Cose interessanti, altre meno...vabbè è estate.
Però questo pamphlet di Raoul Vaneigem mi sembra, seppur semplicistico nella forma e nella lirica ( forse rasenta un banale "ribellismo") un'interessante spunto per immaginarci un nostro personale impegno in un futuro, se non migliore, almeno diverso in termini di commitment.

Non ho mai disperato della rivoluzione fondata sull’autogestione in quanto rivoluzione della vita quotidiana.
Ora meno che mai.
Sono convinto che, oltrepassando le barricate della resistenza e dell’autodifesa, le forze vive del mondo intero si stanno svegliando da un lungo sonno. La loro offensiva, irresistibile e pacifica, spazzerà via tutti gli ostacoli alzati contro l’immenso desiderio di vivere nutrito da quanti, innumerevoli, nascono e rinascono ogni giorno.
Stiamo per inaugurare il tempo in cui l’uomo assumerà il suo destino di pensatore e di creatore diventando quel che non è mai stato: un essere umano a parte intera.
Non domando l’impossibile. Non sollecito nulla. Non mi preoccupo minimamente né di speranza né di disperazione.
Desidero soltanto vedere concretizzata nelle vostre mani e in quelle delle popolazioni della terra intera un’Internazionale del genere umano che seppellirà nel passato la civiltà mercantile oggi moribonda e il partito della morte che registra i suoi ultimi sussulti.


[Tratto da Lo stato non è più niente, sta anoi essere tutto. Edizioni Nautilus ]


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