lunedì 18 luglio 2011

A "moved" life of Soldier Boy



Soldier boy is back again! Still alive…e a casa! Dopo altre quattro settimane in giro si rientra in “servizio”…ed anche il blog deve ricominciare a camminare. In un mese sono (sicuramente) successe tante cose, ma, aimè, sono stato senza giornali e tv per più di tre settimane e mi ritrovo [quasi] vergine davanti allo schermo. Niente di male, anzi. Queste missioni mi confermano sempre più che un’altra visione del mondo è possibile e ri-instradarsi in percorsi minimalisti, bucolici un po’ anche poetici non è poi così male.
Cosa voglio dire? Semplice. In quasi un mese a Lampedusa ho scoperto come la sindrome della piccola isola, ovvero uno spazio per sua natura piccolo e minimo, possa sviluppare quella innata capacità che hanno gli esseri umani di estendere il proprio spazio percezionale ben oltre i limiti geografici e territoriali che la natura gli impone. Mi è facile citare – ma per rendere l’idea – gli oceanici viaggi di Salgari, di Joyce e di Robert E.Howard, i quali senza mai muoversi, hanno fatto viaggiare i loro, ma anche i nostri, pensieri in terre lontane ed immaginarie.
…un po’ troppo introspettivo? Forse, ma – nonostante il mio rientro a Roma mi abbia fatto incontrare ancora le persone a me care -, sento un po’ la mancanza del mio tempo agreste e pastorale vissuto sull’isola.
Cosa mi ha fatto compagnia? Molte letture e molta [buona] musica e per adesso ne accenno solo ad un paio, nell’attesa di una mia prossima hit-list! Se vi capita tra le mani [ senza spendere cifre folli] acquistatelo: l inimalismo dei Swan Dive [Until] è stato decisamente eccellente nei pomeriggi lampedusani. Un duo a metà tra il Nashiville sound e la bossa degli anni settanta. Un mix audace come “forma” ma efficace come risultato. Come detto minino e minimalista. Così come rileggere ( ancora una volta) The Abortion, novella anch’essa essenzialista nella forma, ma anche nella rough english grammer, di Richard Brautigan è stata una piacevole esperienza ed un godevole esercizio di letteura in lingua originale.
…certo cosa manca? Musica, letture, buon vino e godibilissimo pesce; sembra più una vacanza che una missione umanitaria (…mmm…interessante pensiero per una futura pubblicazione), forse, ma se penso che in circa tre settimane avrò dormito si e no cinque o sei notti nel letto ed il resto nelle brandine della Postazione Medica Avanzata dislocata sul porto commerciale di Lampedusa, per me non lo è stata di certo.
Ma come si dice, il vero magus agisce in silenzio!
Keep on, Keepin on…e ben ritrovati!

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