Se
da una parte continuo a vivere tra aeroporti e isole, dall’altra, ogni volta
che torno a casa, appena accendo le televisioni o vado ai quotidiani on-line ho subito nostalgia della mia
natura di espatriat.
Breve cronaca di una mattina di relax a casa, nell’attesa di partire per
Lampedusa e Malta again! Su La7 c’è un programma, OMNIBUS, che dedica più dell’80% delle
proprie trasmissioni a Berlusconi, poi si passa su RAI3 – mi sembra si chiamava
Agorà il programma - e un altro noioso
Talk show parla di…Berlusconi. Non
basta, su RAI NEWS24 la questione è “il voto palese” su Berlusconi. La Gruber
non si fa mancare nulla e il tema è “cosa farà Berlusconi?”. Ovviamente su RepubblicaTV…di cosa si parla? Di Berlusconi!
Di Santoro & compagni neanche a parlarne. Su RAI2 il problema è…l’eredita di Berlusconi. Oggi su tutti i
siti nazionali la prima news è…Berlusconi convoca il partito. Ma il resto del
mondo?
Molti
lamentano all’Italia di avere una visione provinciale e non globale del
problema. E come dare torto a chi ci definisce Berlusconized. Non è questione di chi lo vota e di quale
area sociale esso rappresenti, poiché lo strumento della Democrazia questo
tutela; la rappresentativa, ma di chi non lo vota, che non riesce a
trovare forme di rappresentanza nelle quali riconoscersi e si esalta in una
dinamica di denigrazione e sberlfetto della banale ( secondo lui ) capacità
intellettiva di chi vota Berlusconi.
…ma
il tempo passa – ed è trascorso – e negli ultimi vent’anni si è speso tempo,
energia, attenzione, ma anche le Istituzioni ( con la “I” maiuscola ) hanno
compromesso molto della loro natura identificando un nemico politico, metterlo
nel mirino e cercare di eliminarlo.
Una
parabola buddista, in una versione da me aggiornata,
narra di un cacciatore che si “fissa” su un cervo bianco e passa la sua vita di
cacciatore a cercarlo nei boschi, tra le valle e le montagne, solo per trovarlo
quando ormai il cervo vecchio è quasi moribondo e non più in grado di scappare.
All’atto di tirare la freccia mortale il cacciatore si rende conto che è
invecchiato anch’esso nella caccia e comunque vada, l’uccisione del cervo ora
non sarebbe stata la stessa cosa di una caccia ad un cervo giovane. Ambedue hanno
vissuto una vita in “fuga”, tuttavia la vita attorno a loro è cresciuta lo
stesso, dimenticandosi dei due “protagonisti”.
Mentre
in Italia ci dedichiamo TUTTI al Totem Berlusconi, il mondo avanza e non ci
sarà ne vittoria, né sconfitta nella parabola discendente del Cavaliere di Arcore,
perché – è bene che ne siamo consapevoli TUTTI – questa parabola è stata negli
ultimi vent’anni la NOSTRA storia. La storia d’Italia.
…faccio
le valige, la splendida gente di Lampedusa mi aspetta.
Rise your hand, open your mind, take your own
responsibility!
...cavolo! bello questo post!
RispondiEliminaDavide
Bel post...ma chi sei?
RispondiEliminaMarina64