
I libri di storia ricordano i moti di
Milano del 6-9 maggio, con gli 80 morti e i 450 feriti provocati dalle
cannonate del generale Fiorenzo Bava Beccaris,
regio commissario straordinario nel capoluogo lombardo durante lo stato d’assedio
[ quindi un "tecnico" di allora] proclamato dal governo di Antonio di Rudinì. La “Protesta
dello stomaco” di Milano fu, peraltro, l’episodio più noto proprio a motivo
della strage che venne perpetrata. Poi è andata come è andata, con l’omicidio
dell’allora re d’Italia, il carcere e la morte di Gaetano Bresci e Franti
che rise in alla alla notizia della morte del re.
Stà per saltare il banco e il prossimo
Bresci potrebbe essere chiunque tra di noi. Mentre i Generali Bava Baccaris sono un po’ ovunque.
Vedremo, ma c’è da essere preoccupati, senza essere un Beppe Grillo…Due parole
sui nuovi profeti. Su La7 è andata in scena the
banality iconography show.
Fazio, tra i più pagati della RAI (pubblica) e Saviano hanno dimostrato come
essi stessi sono oramai contigui con un “vecchio” che ci sta deteriorando un po’
tutti e non lasciano spazio a giovani realtà antagoniste. Come i
Guzzanti-3-Guzzanti e gli altri nani anti-berlusconiani, non hanno nessuna
intenzione di lasciare il passo e anzi, come i vecchi re, si avvalgono di tutti
gli strumenti pro-sistema disponibili. Non ultimi la querela. Saviano querela!
Wowow…ecco uno stralcio di un articolo che condivido in pieno.
Coerenza
my friends! What a fuc*!!
"Nel frattempo mi limito a condividere
ciò che Saviano ha scritto più volte sulla libertà di stampa. In modo
particolare le parole da lui usate su Repubblica il 29 agosto 2009, a
proposito delle domande a Berlusconi: «Nessun cittadino, sia esso conservatore,
liberale, progressista, può considerare ingiuste delle domande. (…) Spero che
tutti abbiano il desiderio e la voglia di pretendere che nessuna domanda possa
essere inevasa o peggio tacitata con un’azione giudiziaria. È proprio
attraverso le domande che si può arrivare a costruire una società in grado di
dare risposte». Parole sagge, allora come oggi. Proprio per questo mi colpisce
che, mentre si torna in tv a celebrare il valore della parola, la si sospetti,
per quanto ci riguarda, di intenti diffamatori."
Keep on, Keepin on!
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