mercoledì 28 settembre 2011

...ultimo reato? E la mela di Eva? chi l'ha rubata?



Che noia! In giro un po’ qua e un po’ là per tornare in Italia e ritrovarci con la stessa ossessione di sempre. Berlusconi! Ormai Berlusconi è una parola che trascende l’individuo, ha raggiunto un valore, per alcuni mistico, per altri l’incarnazione del male. Un paese berlusconizzato e meno di un paese sotto il giogo fascista o Comunista; è un paese che non ha più un popolo, ma una proiezione di un individuo, con tutti i suoi valori, sul popolo stesso. 1984 al confronto è nulla. Il Grande fratello è un concetto assoluto, che, benché amministrato da individui, andava oltre una visione individuale. La Società civile si permeava su un pensiero assolutista ( Secondo Orwell il Comunismo) e i gerarchi ne custodivano il valore. Ma il berlusconismo è niente. E’ il niente assoluto. L’assenza di un qualsiasi pensiero sociale che sappia sconfiggere questa visione becera e minima della nostra Società.

Che va detto per inciso NON è così.
Un recente post di Beppegrillo.it sembra convergere su un mio vecchio pensiero. Meglio tardi che mai. Ovvero che il Berlusconismo serve, in primis, a chi da questo fenomeno ne trae vantaggio. Quei bigotti di Repubblica per primi; dalla libertà sessuale al silicio. Poverini, ridotti a vivere la sessualità degli altri…bah, poi i Travagli ( quanti libri e programmi televisivi), poi i guzzanti-3-guzzanti, il Popolo Viola, MicroMega, La7 ( che tristezza l’intervista della Gruber a Scalfari, mancava solo che le portasse il tè con le orecchie), ma mille altri…DiPietroEstate, il stòalcentroseilcentrosispostaadestramasevaasinistrailcentroèmenocentrico ( indovinate di chi parlo?). Insomma il berlusconismo è alimentato NON dai finti liberali della destra, sempre più conservatrice e meno liberista, ma dagli anti, poiché il giorno che Berlusconi non sarà presente più nella scena pubblica…di cosa parleranno? E ovviamente da cosa sarà illuminata la loro vis polemica?
Che noia e che tristezza!
PS. Non è vero, come dicono i tipi di Repubblica che è l’ultimo reato che gli mancava. C’è ancora l’omicidio di Cristo, la Corruzione di Ponzio Pilato, il furto della salma del figlio di Dio, la mancata fatturazione all’ultima cena…ai voglia quanti en sono rimasti…ma, non ditelo al Direttore di Repubblica, se no…
Wake up boys!

martedì 13 settembre 2011

11 settembre+2=memoria corta!



Undici settembre, più due. Solo per “riparlare” di una ricorrenza importante per il nostro [moderno] mondo alla luce delle celebrazioni post-evento. Poco male. Nelle ultime 48 ore saranno state scritte biliardi di parole e le televisioni avranno mostrato le stesse immagini ( ormai anch’esse globali) per centinaia di ore! Dal Gabon, all’Estonia per pochi minuti ci siamo sentiti ( come si usa dire) Americani. Anche qui, poco male.
Già oggi però, tutto questo appartiene al passato, e sono trascorse solo pochissime ore! Un evento globale, un momento così drammatico, una pietra angolare della storia della nostra società moderna che si è consumata in una manciata di ore! Dallo speciale di Porta a Porta, agli applausi a Bush, passando per i soliti “complottasti”, la nostra americanità è già volata via. E si ritorna Italiani, ovvero micro-Italiani, soggetti da una visione così limitata da esaltarci o deprimere ( dipende dal nostro punto di vista!) da una visione da “buco della serratura” dei comportamenti dei nostri (?) Leaders.
Vorrei che anche oggi, ma anche per la prossima settimana. E perché no, per sempre! Si possa essere non americani, ma italiani. Immaginare, in un momento come questo, dove le identità nazionali sono sotto pressione – e non solo da interessi economici -, ma anche dagli stessi cittadini che si sentono disorientati di fronte un nemico invisibile come “lo speculatore”, di vivere un po’ sana italianità, non solo non sarebbe male, ma anche "salutare".
…ma resta un illusione! Dopo 48 ore il circo italico rimete in scena i soliti “numeri”: il domatore imbolsito contro il leone spelacchiato, le ballerine vecchie, gli "audaci" trapezisti da 55 cm…e ovviamente i pagliacci! Tanti, variopinti, Liber-Bozo, Comunst-Clown, Catt-pagliaccio e altri.
…ancora una volta l’esortazione è per i giovani! Uscite dal Circo! Non è questione “meglio questo” o “peggio quello”, ma è il Circo che è alla fine e se non abbandonate, lo spettacolo andrà avanti, aimè, all’infinito!
Rise up my boys!
PS. Ho cercato on-line un immagine identificativa del nostro paese, sul modello di quella usata per questo post (yankee), ma è incredibile – e non mi sorprendo -, l’immagine più “identificativa” del nostro essere è pulcinella! Servo di due padroni!

martedì 6 settembre 2011

Tre Kennedy e un Pettini, what else we may need?



Questi sono giorni di particolare tensione un po’ ovunque nel mondo. L’area del mediterraneo insegue improbabili libertà e non riesce a scovare uno-dei-tanti dittatori in fuga nel deserto. Quando ci esaltiamo perché riusciamo a scovare il “cattivo” in un bunker di Berlino, piuttosto che nascosto in una buca vicino Bagdad; oppure in pieno relax tra video porno e mistiche preghiere nel cuore del medio oriente, non ci domandiamo com’è possibile che non hanno nome gli “speculatori” che attentano al nostro quotidiano, così come lo conosciamo.
C’è qualcosa che non quadra! Poi quando vedo che a raccomandarci più austerità sono gli stessi individui che in Europa ci spingevano a crescere (attraverso i consumi!)…beh! C’è davvero qualcosa che non va!
Tutto il mondo produttivo conosce il sistema “di-produzione” del mondo cinesizzato; ovvero un mondo che ha sempre privilegiato l’economia del fatturato rispetto agli standard minimi di garanzia del lavoratore. Magnati e grandi-e-illuminati industriali italiani si stupiscono ora di questa crisi dei mercati e del fatto che il drago cinese abbia comprato molto del nostro del debito pubblico!
E’ un po’ come preoccuparsi della crescita del leone domestico e del fatto che ora abbia fame e “attenta” ai nostri figli, dopo averlo cresciuto a pane e bistecche!
Ma non è questo l’aspetto più sconfortante, ma piuttosto – e ancora una volta! – c’è qualcuno che si propone come risolutore del problema. Dei Montezemolo e Profumo credo sia stato scritto abbastanza. Dell’inerzia della nostra classe politica non c’è bisogno di scrivere nulla. Così come degli istituti di garanzia che la società civile ci fornisce: la stampa (prezzolata) i sindacati (politicizzati), l’associazionismo ( fine a se stesso!)…che dire di certi intellettuali “liberi”…bah! No more Guzzanti please!
…però, già c’è un però!
Dobbiamo ricominciare ad affidarci alle nostre convinzioni, alla capacità che da sempre la società civile sa manifestare. Cosa intendo? Semplice. Anche se non amo Beppe Grillo, dobbiamo ripartire dalle 350.000 firme raccolte dal Grillo. In qualche modo qualcuno è stato capace – ancora una volta – di raccogliere l’impegno di ognuno di noi e “strutturato”! Ora la forze della contro-parte è che anche essa è strutturata e ha nella sua genia la capacità di contrapporsi. Infatti il Movimento “5 stelle” diventa partito e si perde nel mare delle percentuali. Però…come detto, c’è un però, le trecentocinquantamila firme sono lì. Noi siamo li e se solo riuscissimo a trovare un leader verso il quale guardare, ancora una volta, potremmo ritornare a essere anche più numerosi.
Destrutturarsi è la parola chiave: di fronte ad una società globale che ha costruito una propria identità su termini come network, globale, mercato comune, moneta unica, la capacità di ritornare individui, di relazionarci con il nostro prossimo più immediato, con una realtà territoriale circoscritta ad un chilometro è – secondo me la strada maestra -, come si diceva negli anni settanta think globally, act locally!
…mi sembra un discorso di chi stà per scendere in campo!
Cordero! Profumo!...e tutti voi! 'mo so caz**!!
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