Ci risiamo! Bisogna andare un po’ in giro per il mondo per rendersi conto di cosa stia veramente accadendo in questi turbolenti giorni. Affidarsi alla stampa ed ai media italiani è da stupidi ed incoscienti. Come i Somari di Collodi, sono ancora nella fase post-sbornia del post-Belusconi. Si sveglieranno? E chi lo sa. Ma intanto ci stanno mangiando in testa e loro sono “contenti”. Sono dei somari, cosa possiamo aspettarci!
Mi trovavo a Dublino e ho partecipato, più per caso che per convinzione, ad una manifestazione organizzata dagli Irish Unions contro l’invadenza delle Banche nelle politiche sociali del paese. Molti giovani protestavano sostanzialmente perché non volevano che le banche, responsabili secondo loro [ ma non solo secondo loro] dell’uccisione della Celtic Tiger orientassero le politiche del paese, e tra i tanti slogan uno mi ha colpito: we are not Italy!
Parlando con dei manifestanti, appena ho detto loro di essere italiano, mi hanno subito manifestato la loro solidarietà e invitati a farmi capire cosa sapessero del nostro paese, beh…la risposta fù illuminate. Provo a sintetizzarla così. Dopo quello che è successo in Egitto, Tunisia e Libia, dove migliaia di giovani hanno combattuto per allontanare i burocrati figli dei regimi per una maggiore rappresentanza popolare, in Italia ed in Grecia e – a sentire “loro”, tra poco anche in Spagna -, i paesi padri della civiltà moderna, si sta rinunciando a tutto questo per preservare gli interessi degli “investitori” e dei “mercati”? Ma siete matti? Vi affidate ad dei gerarco-tecnici?
Concetto semplice, ma illuminate. Abbiamo una classe politica che si è arresa alle Banche e che, in maniera del tutto indecente, si prepara a supportare un massacro della nostra Società Civile nell’interesse della BCE.
Sarò populista, magari anche un po’ incompetente – certo che se i competenti erano i grandi soloni dell’economia mondiale, tutti ancora lì, allora è tutto da ridiscutere -, e forse un po’ folle, ma credo che tutti dovrebbero opporsi con forza a quanto avvenuto da noi, nella civile Italia.
Com’è possibile rinunciare al mandato popolare nell’interesse delle persone, per un mandato tecno-economico nell’interesse degli “investitori”? Il mercato, come le Banche, come le richezze che custodiscono, sono e devono essere a disposizione della Società Civile e non vive-versa. Una società Civile a disposizione dei capitali non genera una nuova forma di schiavitù? Lavorare di più, pagati di meno, con garanzie ridotte all’osso per “guadagnarci la fiducia dei mercati”? What a fuck”
..e c’è chi mi domanda ancora coma faccia ad essere punk! It is what they want! Make me upset!
Ovviamente, come detto sopra, i Media di mezzo mondo sono molto preoccupati per questa deriva negazionista della rappresentanza civile, ma da noi Repubblica e il Corriere della Sera sono molo contenti.
Che ve devo dì…per chi parla un po’ l’inglese leggete questo articolo trato da The Spectator. Vi fate un idea diversa e più intelligente delle sciochezze dei nostri giornali ( pagati comunqe da qualsiasi Governo in charge!)
‘Technocrats?’ said my husband, turning his face from the television and the latest news from Italy, looking at me for a change, and putting his whisky glass down in puzzlement. ‘Aren’t those the chaps who helped Franco out?’
Mi trovavo a Dublino e ho partecipato, più per caso che per convinzione, ad una manifestazione organizzata dagli Irish Unions contro l’invadenza delle Banche nelle politiche sociali del paese. Molti giovani protestavano sostanzialmente perché non volevano che le banche, responsabili secondo loro [ ma non solo secondo loro] dell’uccisione della Celtic Tiger orientassero le politiche del paese, e tra i tanti slogan uno mi ha colpito: we are not Italy!
Parlando con dei manifestanti, appena ho detto loro di essere italiano, mi hanno subito manifestato la loro solidarietà e invitati a farmi capire cosa sapessero del nostro paese, beh…la risposta fù illuminate. Provo a sintetizzarla così. Dopo quello che è successo in Egitto, Tunisia e Libia, dove migliaia di giovani hanno combattuto per allontanare i burocrati figli dei regimi per una maggiore rappresentanza popolare, in Italia ed in Grecia e – a sentire “loro”, tra poco anche in Spagna -, i paesi padri della civiltà moderna, si sta rinunciando a tutto questo per preservare gli interessi degli “investitori” e dei “mercati”? Ma siete matti? Vi affidate ad dei gerarco-tecnici?
Concetto semplice, ma illuminate. Abbiamo una classe politica che si è arresa alle Banche e che, in maniera del tutto indecente, si prepara a supportare un massacro della nostra Società Civile nell’interesse della BCE.
Sarò populista, magari anche un po’ incompetente – certo che se i competenti erano i grandi soloni dell’economia mondiale, tutti ancora lì, allora è tutto da ridiscutere -, e forse un po’ folle, ma credo che tutti dovrebbero opporsi con forza a quanto avvenuto da noi, nella civile Italia.
Com’è possibile rinunciare al mandato popolare nell’interesse delle persone, per un mandato tecno-economico nell’interesse degli “investitori”? Il mercato, come le Banche, come le richezze che custodiscono, sono e devono essere a disposizione della Società Civile e non vive-versa. Una società Civile a disposizione dei capitali non genera una nuova forma di schiavitù? Lavorare di più, pagati di meno, con garanzie ridotte all’osso per “guadagnarci la fiducia dei mercati”? What a fuck”
..e c’è chi mi domanda ancora coma faccia ad essere punk! It is what they want! Make me upset!
Ovviamente, come detto sopra, i Media di mezzo mondo sono molto preoccupati per questa deriva negazionista della rappresentanza civile, ma da noi Repubblica e il Corriere della Sera sono molo contenti.
Che ve devo dì…per chi parla un po’ l’inglese leggete questo articolo trato da The Spectator. Vi fate un idea diversa e più intelligente delle sciochezze dei nostri giornali ( pagati comunqe da qualsiasi Governo in charge!)
‘Technocrats?’ said my husband, turning his face from the television and the latest news from Italy, looking at me for a change, and putting his whisky glass down in puzzlement. ‘Aren’t those the chaps who helped Franco out?’