domenica 31 gennaio 2016

Informazione Libera: Riflessioni sull'individualismo. Sapere-Volere-Potere

Individualismo. È stato recentemente pubblicato per i tipi di Les Milieux Libres Edizioni Riflessioni sull'individualismo. Sapere-Volere-Potere di Manuel Devaldès (Soazza/GR - Svizzera, 2015, pp. 48, € 6,00). Dalla quarta di copertina: “Cos'è la società se non la risultante di un insieme di individui? Come può la società avere un interesse (e perché non anche degli appetiti, dei sentimenti, ecc.)? E se potesse avere un interesse, come questo potrebbe essere superiore e antagonistico all'interesse degli individui che la compongono, se sono liberi? [...]
Non possiamo noi, individui, sostituire lo Stato con le nostre libere associazioni? Alla legge generale, collettiva, non possiamo sostituire le nostre convenzioni mutue, revocabili quando sono di intralcio al nostro benessere? Abbiamo bisogno delle patrie parcellizzate fatte dai nostri padroni, quando ne abbiamo una più vasta: la Terra? E così di seguito. Tante questioni che il libero esame dell'individualista risolve giustamente a vantaggio dell'individuo”. L'autore Manuel Devaldès (pseudonimo di Ernest Lohy, Évreux 1875-Parigi 1956) fu uno degli individualisti libertari più noti della prima metà del XX secolo. Collaborò a numerosi giornali anarchici e oltre alle sue Riflessioni sull'individualismo scrisse altre opere sull'antimilitarismo, pacifismo e neo-malthusianesimo.
Contatti:
Les Milieux Libres Edizioni
Borgh, CH-6962 Soazza/GR (Svizzera)
email: lml.edizioni@gmail.com

giovedì 28 gennaio 2016

Pure Dylan, Pure Joy...new blog

Ci risiamo! Ancora la stessa solfa! Bentornati sul blog! Siamo in fase di cambiamento ( ed è vero!). Presto la nuova pagina e una nuova struttura…bla, bla, bla! Ho perso molti lettori in questi mesi, ed è anche giusto. Le nuove forme di comunicazioni liquide esigono velocità, dinamismo e – se possibile! – qualità!
…bhé, nessuna di queste tre condizioni sembra essere stata rispettata dal vostro-semper-vostro Mister Pettini.
Cosa dire…sorry? What a fuc*!
Mentre “lavoro” ai nuovi contenuti [ il blog si occuperà di cultura ribellistica e tradizioni rivoluzionarie! NDR] ascolto in sottofondo un bellissimo disco di Bob Dylan, Pure Dylan, an Intimate look at edito dalla Sony Europa nell’occasione del Tour di Dylan in Europa del 2011. Il CD è disponibile a poco prezzo su qualsiasi e-commerce sito, e – credetemi, è una piccola gemma. Una carrellata di semisconosciute canzoni del Dylan meno commerciale, e più intimistico. Anche se non mi piace questa parola ( intimistico) , alcuni pezzi, come Sugar baby, e anche Born in time, sono davvero pure-Dylan orientated.
Se è vero che il Buddha dimora nei petali di un fiore, ma anche in una economica compilation di Bob Dylan, questa è l’occasione per iniziare il vostro viaggio verso il Nirvana più lontano di ognuno di voi.
Tra l’altro ci sono anche un paio di canzone che si definiscono hard-to-find, anche in questo periodo di super produzione di Bootleg series per Dylan (Comunque gli ultimi due Bootleg Vol.11 e Vol.12 sono due masterpiece di musica ribelle americana !).
Trouble in mind è del 1977, edito con B-side di un singolo del periodo Slow Train are coming ( credo ancora inedito, ma non ne sono sicuro, Spanish Is The Loving Tongue è del 1971, anche qui una B-side, comunque già pubblicata nel 1973 come retro del singolo Watching The River Flow. Siamo più o meno nel periodo del [bellissimo] New Morning.
Bella anche la versione in Digipack…
…sono e rimango un vecchio punk, ma Bob Dylan è uno dei pochi “vecchi” che ha saputo legare le ragioni di una costante protesta con l’intima [!] necessità di una poetica d’amore e non violenta!
…ops, stò perdendo tempo, torno allo scheletro del nuovo blog e…a presto!
PER DAVVERO!!!!

martedì 26 gennaio 2016

Nuove e vecchie idee: da Catilina ai Crass.


Il punk, come molte altre espressioni di cultura ribelle hanno sempre trovato un sereno approdo su questo blog. E la pigrizia con la quale pubblico i miei post, alla quale corrisponde una frequentazione di lettori sempre più diradata, garantisce a questi nuovi pirati una serena latitanza.
Però, a volte capita, che arrivi il momento di lucidare i fucili e prepararsi alla battaglia.
Poche righe per ricordarvi alcuni siti [ o pagine web, decidete un po’ voi! ] dove poter approvvigionare le vostre armi.
Non c’è bisogno di nuovi rivoluzionari, perché le vecchie rivoluzioni non si sono ancora completamente realizzate e immortali pirati sono ancora sul pezzo”. Non so quanti di voi abbiano mai letto i pamphlet della ZonaGrey Alliance [ magari li renderò disponibili in PDF presto, ma devo chiedere la loro approvazione per una disseminazione a-pioggia], ma condivido la loro filosofia che non cerca di stimolare le nuove generazione verso nuove forme di controcultura, ma – di contro, invita questi nuovi giovani a supportare i più vecchi nelle loro in-terminate sommosse.
Il nuovo è un termine che – per forza, si contrappone al vecchio. Ma la cultura delle novità non dovrebbe mai trovare casa nelle tradizioni ribellistiche. La faccio breve l’anarchia non è una novità; è una vecchia idea che non si è ancora completamente sviluppata, perché il nuovo che avanza la banalizza sempre in mille modi ( e sempre diversi).
Il Punk non festeggia quest’anno i suoi quarant’anni, poiché il seme del fuck the system esiste da sempre:  da Gesù Cristo a Catilina, dalla Repubblica romana ai CRASS, da William S. Burroughs a Franti che festeggia la morte del re!
Enjoy the Revolution, love yourself!
http://www.necessitohc.com/
http://celticfolkpunk.blogspot.it/
http://www.accaci.org/
http://www.thesoundprojector.com/2010/06/18/heard-pains/
http://kalashnikov-collective.blogspot.it/
https://crassahistory.wordpress.com/
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