martedì 31 gennaio 2012

Standing Against, but with love!


La ristampa in vinile dell’album uscito nel 1996 per la label Banda Bonnot, dell’ultimo album ufficiale a oggi dei Nabat di Bologna, pubblicato dall’etichetta Armagideon Times e prodotto dall’Hellnation, per i tipi dell Ansaldi Records [ma anche la ristampa del primo quarantacinquegiri, non è male!] è l’occasione per spendedere due parole sulla mission di quest’ultima etichetta. Interessantissimo il catalogo, ma quello che mi ha colpito è questo spirito così delicato e sentimentale che conferma – se ancora ce ne fosse bisogno – come i vecchi punks abbiano vissuto con rabbia genuina un momento della storia della nostra società particolarmente difficile ( e di questi giorni? Ne vogliamo parlare?), come quello degli anni ottanta. E come questa “rabbia” non abbia assolutamente annullato ogni poesia e gentilezza che ogni spirito ribelle, inevitabilmente e come "bilanciamento" – ospita nel proprio animo.
Questo il manifesto della Ansaldi Records: Ansaldi Records è un etichetta indipendente Bolognese,nata per ricordare Tiziano Ansaldi, giornalista e agitatore musicale, nonché manager dei Nabat dal 1982. Dopo la prematura scomparsa di Tiziano, prende corpo l’idea di creare un etichetta discografica a suo nome per proseguire idealmente il lavoro di divulgazione musicale da lui intrapreso, incarnando in essa lo spirito con cui Tiziano si rapportava alla musica. Cool!
Poi, a cercare nella rete, trovi come anche un altro gruppo storico del movimento punk italiano degli anni ottanta, The Gang, senta il bisogno di relazionarsi con il passato, con la propria storia in modo poetico e sensibile.
Con l’album “GANG E I SUOI FRATELLI” i fratelli Severino si sono dati appuntamento in un vecchio capannone a Villa Potenza di Macerata per rendere omaggio e mantenere vivo il ricordo di un caro amico batterista dei Gang, Paolo Mozzicafreddo, scomparso nel giugno del 2006. Il CD, disponibile sul loro sito, ne celebra l'evento.
E’ anche questo un momento “sentimentale” che viene comunque condiviso con tutte le vecchie posse ancora arrabiate.
Standing against, but with love!


giovedì 26 gennaio 2012

Vecchi Hippies e giovani punks crescono



Poche righe per segnalare un paio di blog interessanti. Il primo è la pagina web di una virtual community che fa riferimento alle discipline anarchopunk ed al loro modus vivendi. Andate sulla loro pagine e troverete più di 3000 album pronti da scaricare e con la possibilità di inserire nell’ampio “catalogo” anche la vostra musica. Nel loro statament c’è chiaramente scritto che non sono un host, ma un index. Questo significa veramente che la comunità è “aperta”, ma l’appartenza alla stessa [comunità] e la condivisione di una filosofia anti-capitalistica ed il controllo che nessuno ne abusi è lasciata agli stessi appartenenti, che –tramite il forum- hanno la possibilità di segnalare, boicottare – ma non escludere – eventuali “approfittatori”. Insomma una post-comune dell’era del digitale.
http://www.anarcho-punk.net/

Così come interessante è questa pagina sui CRASS che appare sul Blog thehippiesnowwearblack:
http://thehippiesnowwearblack.wordpress.com/category/about-anarcho-punk
Dei CRASS e sui CRASS è stato scritto molto, ma nella “rete” ancora si pescano cose interessanti. Soprattutto perche nel blog c’è un ampia sessione sull’Anarcho-punk.
Ultima segnalazione, la pagina web uncarved.org, che dedica un’intera sessione ai gruppi, fanzine, interviste e memorabilia per vecchi hippies, diventati giovani punks.
http://www.uncarved.org/music/apunk/links.html
Sono giorni di particolare tensione, e non solo nel nostro paese. L’idea, sempre più diffusa, che non si sia più in una fase di recessione, ma sia iniziata la fase pre-conflittuale tra le “istituzione” e i “cittadini”, è non ancora nitida, ma percepita in mono vivido.
Keep the eyes open!

lunedì 23 gennaio 2012

Bruce, a [local] working class hero!



New York City negli anni settanta deve essere stata stupenda, soprattutto quel periodo. Film come Taxi Driver, Un Uomo da Marciapiede, Last Exit Brooklin, solo per citare i più newyorkesi. Gli anni del CGBG’s, della promiscua Time Square e dei giovani Ramones, della sexy Debby Harry. Insomma c’era tanta di quella carne sul fuoco, che il fumo è nell’aria ancora oggi. Molti i personaggi storici e culturali, showman e artisti che hanno passato le decadi e non hanno visto, se non di poco, indebolita la loro carica yankee.
Tra questi, forse è una mia impressione, ci metterei Bruce Springsteen. Che dopo essersi “perso” nei banali anni ottanta, ha ripreso la lunga marcia iniziata da Woody Guthrie e Peter Seeger, e portata avanti da Bob Dylan. E se è vero che Dylan si impegnato musicalmente “attraverso-e-oltre-la-politica”, Springsteen si è mosso nella direzione opposta e ha trovato la sua “ragione politica” attraverso la sua musica. A causa di un'estetica incrollabile, di parole accoppiate con una passione feroce per solidarietà, l’impegno, la responsabilità, Springsteen - come narratore - ha continuato a divulgare la virtù del comune bene, dell'uomo comune, in particolare il “comune” working class hero americano.
Recentemente ho ritrovato questo vecchio bootleg di Springsteen, registrato non male, ma così dannatamente newyorkese.
Come ci manca un’America così lontana da Standard & Poor’s e così vicina al nostro comune sogno di libertà, senza limiti e senza condizionamenti. E meno che mai quelli di una fottuta agenzia di rating!

venerdì 20 gennaio 2012

nnamo Gabriè, lo spirito continua!



Già con la sua morte all’Ospedale di San Camillo, Gabriella Ferri rivendicò una sua naturale romanità. Caduta dal balcone della sua abitazione di Corchiano (VT), dopo un volo di sette metri, ricoverata d'urgenza all'ospedale di Civita Castellana da dove, vista la gravità della situazione, venne trasferita d'urgenza a Roma. Roma. San Camillo, portuense…back home!
Con la scomparsa di Gabriella Ferri, cessò di esistere una delle voci più belle e famose della canzone popolare romana. La cantante nata a Roma circa 70 anni fa, aveva iniziato negli anni Sessanta, con grande successo, rivisitando le canzoni più famose della tradizione romana. "La società dei magnaccioni", in particolare, vendette quasi due milioni di copie.
Aveva cominciato, lei che è uno dei simboli di Roma, all'Intras Club di Milano negli anni 60. In seguito al Bagaglino di Roma continuò la sua avventura artistica cantando gli stornelli romani. Con il successo arrivarono anche le apparizioni televisive dove il suo naturale temperamento teatrale la aiutò a divenire grande.
Erano gli anni '70 dei grandi varietà televisivi. Partecipò a "Senza rete" e "Dove sta Zazà" dove, con la sigla di chiusura "Sempre", lasciò uno dei ricordi più belli della storia della musica italiana in televisione. [cercate su youtube.com]
Oltre alle più famose canzoni romane, Gabriella Ferri ha saputo interpretare in modo profondo, anche quelle della tradizione popolare napoletana.
Popolare.
Nel suo curriculum, oltre alle già citate romane e napoletane c'è anche tanta musica diversa: dalla canzone d'autore anni '70, ai vecchi successi americani, per arrivare a sfiorare atmosfere latine.
Insomma, un'artista completa che ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale italiano, che pur mancando dalle scene da molti anni, non è mai stata e non sarà mai dimenticata.
Con lei se ne va l'ultima grande interprete femminile della canzone romana e non solo. Di lei ricorderemo le innumerevoli interpretazioni graffianti e personali delle canzoni popolari: uno stile inimitabile che l'ha resa di fatto, un'artista unica e straordinaria.
Alla gente de Roma ricordo la splendida e verace romanità di Gabriella, ai giovani della sua forza d’animo, il coraggio e la sua poesia…una riot girrrrl anti-literam.
Gabba Gabriella! E non c’è niente da celebrare, solo lo sforzo affinché il suo spirito continui.

mercoledì 18 gennaio 2012

Anno nuovo, punk vecchio! Evviva!



Sembra che l’anno sia iniziato con una forte tendenza punk su questo blog. E non mi dispiace. Rileggendo alcune vecchie riviste, come Rockerilla o Rumore ho riscoperto dischi e musicisti che anteponevano alla musica, ed un facile guadagno economico, un impegno politico e sociale vero, forse naif, ma spontaneo e sincero. Già negli anni settanta gruppi come gli Area e/o Stormy Six, Napoli Centrale insinuavano, con la loro musica, nei giovani uno spirito ribelle che si è manifestato per anni. Purtroppo in quel periodo, e la stessa musica ne era espressione, prevaleva un forte spirito critico, ma poco pro-active. Nel nuovo secolo dell’icona Hippie è rimasta la sua natura ascetica, libero si, ma non ribelle. Questa energia [ che in quegli anni venne classificata – in modo superficiale – come “Nichilista” ] appartiene ai giovani punk, ma non della prima fase, ovvero del biennio 1977-78, ma della seconda; cioè della fine degli anni settanta, inizio anni ottanta. Dall’Archo-Punk Inglese allo Stright-edge americano. Dai Crass ai Minor Threat per intenderci.
Questa lunga premessa per dire cosa. Beh, chi ha modo di conoscere l’inglese DEVE assolutamente procurarsi il libro Gimme Something Better. Ma anche il sito di riferimento è grandioso [ guardate qui ]. Centinaia di foto, vecchi flayer, riferimenti a radio punk e tantissimi link di “chi” a quel tempo c’èra. E per qualcosa si è atto il cul*. Su tutto pensate alla filosofia del Do It by Yourself.
Io c’ero e gestivo un piccolo mail order, con cassette di giovanissimi Green Day e impresentabili AntiSeen ( ma ne riparleremo meglio).
Enjoy e ai più giovani, come un vecchio punk, suggerisco di ricercare quello spirito.
Riferimento l’albume dei Negazione, Lo Spirito Continua.

Immagine sotto, really wild, dove Tribe 8 meets Jesse Luscious! Wild Punk


martedì 17 gennaio 2012

Obama, no censura! Ridacce il Premio Nobel


Nel libro “La Trilogia dell’Impero” lo scrittore statunitense Gore Vidal descrive il Presidente degli Stati Uniti ed i membri del Congresso come semplici rappresentanti delle Corporations. Il ragionamento alla base di questo assunto è molto semplice: la campagna elettorale per le presidenziali negli USA dura più di un anno, tra primarie ed elezioni vere e proprie e il costo di una campagna di tale durata è ovviamente enorme e sia il Partito Repubblicano che quello Democratico ricorrono ai finanziamenti da parte di soggetti privati.
Non si tratta certo di bruscolini, bensì di svariati milioni di dollari, che vengono versati da aziende e multinazionali nelle casse di entrambi gli schieramenti. È quantomeno plausibile che, ad elezioni avvenute, gli “investitori” prevedano un tornaconto di quanto “donato”, ed ecco che la politica diventa così schiava degli interessi privati, con leggi create ad hoc per favorire (o non ostacolare) le aziende “amiche”.
Non si tratta certo di un sistema esclusivo americano, succede lo stesso anche da noi in Italia, ma le decisioni prese dal Congresso degli Stati Uniti finiscono spesso per avere conseguenze per l’intero pianeta.
Rimanendo però all’interno dei confini a stelle e strisce, il 2012 rappresenta di sicuro un anno cruciale. È di nuovo momento di elezioni, e il terreno di sfida sarà di certo la riconferma o meno della politica di Barack Obama, risultata negli anni meno splendente rispetto alle attese.
Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale, le leggi più impopolari vengono riposte nel cassetto e si sfoggia il sorriso smagliante con il quale si cerca di recuperare quattro anni di mal politica. In quest’ottica la SOPA, (Stop Online Piracy Act), la legge contro la pirateria online al vaglio del Congresso, rappresenta più una provocazione che una vera sfida alla libertà in rete.

http://www.tech.fanpage.it/ , ma anche su Corriere.it...e un pò ovunque.
Insomma...Obama aridacce il premio Nobel!

sabato 14 gennaio 2012

Romita Vs Kirby...naaaa!


Se il mio amico CyberLuke con John Romita Sr ci è "praticamente cresciuto", io sono stato svezzato a "pane & Jack Kirby"...però non ho partecipato a questo interssante contest nella rete. Nella sostanza sul blog di Rrobe [qui] è nata l'idea di immaginare il nostro quotidiano se il mondo fosse in mano alle Scimmie. Ovviamente il riferimento è all'imminnnte film, o forse è già fuori, l'Alba del Pianeta delle Scimmie, e a tutta quella narrativa pop-catastrofisa-evoluzionista che tanto mi piace.

....insomma è iniziato il weekend, quindi qualche bel comics di Capitan America, un libro di Doc Savage e un bel film pieno di raggi cosmici e astronavi. Cool!

Da lunedì ci penserà la realtà di una società civile sempre più in difficoltà a ricordarci che - a volte - la realtà e peggiore degli incubi!
Comunque date un occhiata a questi blog. La rete ancora una volta è "bella" e la qualità di certi blog potrebbe essere in competizione con le Edizione FMR...ma esisteranno ancora?


venerdì 13 gennaio 2012

Punk, Hard Core e "nostalgia"



Esce per i tipi della Crac Edizioni una nuova pubblicazione che rilancia l’amo verso il passato. Nel mare magnum della ricordo però non sempre la pesca è infruttuosa. Dopo questa approcio Trout Fishing vi segnalo il bel libro Hard Core – Introduzione al punk italiano degli anni ottanta. Sarà perché ho vissuto quegli anni in prima persona, o perché – come tutti – sono soggetto al virus della nostalgia, ma questo libro è una bella cosa. Ovviamente incompleto, ma è quasi impossibile “censire” tutti i gruppi punk che in modo spontaneo e genuino hanno abbracciato una chitarra, un basso o un microfono e cominciato a urlare il proprio disagio, ma anche l’entusiasmo per un mondo veramente “nuovo”. La mancanza di riferimenti ai Nighters e No Comunist in Europe, solo per citarne due [gruppi] romani, mi sembra rilevante, ma comunque non riduce la qualità della pubblicazione e la sua capacità di cogliere lo “spirito” di quegli anni.
Cito per appartenenza:” Non c’erano i cellulari, non c’era il fax e, soprattutto, non c’era internet. Al posto dei computer avevamo macchine da scrivere e ciclostili, le grafiche si realizzavano con pennarelli, normografi e aerografi”…ed era vero! Chi di voi sa cosa sono gli IMO o i Letraset?
Nonostante tutto, quella degli anni ottanta è stata una scena punk vivissima e genuina, naif forse, ma piena di energia, che – a rileggere questo libro – non sembra ancora del tutto esaurita! E per fortuna! Vista la barbarie politica che si sta abbattendo su questa società, sempre più tesa a garantire gli investitori che tutelare gli “ultimi”, un po’ di sano ritorno a quella rabbia non sarebbe male.

Intanto, come si diceva una volta, supprta la tua scena e comprate questo libro. Disponibile anche su Amazon.it e per saperne di più LoveHate80 .
Keep on, Keepin’ on!

martedì 10 gennaio 2012

Polical Cartoon of the Year 2011



Ben Jennings, studente universitario nella University of Westminster, ha vinto per l’edizione 2011 il premio di “Political Cartoon on the Year”, battendo – tra gli altri – diversi professionisti “agguerriti” dell’editoria yankee, ma anche anglosassone. Il premio è un prestigioso riconoscimento all’audacia satirica di professionisti o dump illustratori, con una forte vena dissacratoria.

Date un occhiata al suo personale blog, né vale la pena. http://satiricalsketches.blogspot.com/

Ed a differenza dei satirici de noantri, come i Guzzanti-3-Guzzanti, o la scemotta di "che tempo che fà", lo spirito di Ben è veramente libero!
Have fun, be free…

lunedì 9 gennaio 2012

Libertà, libri e LIBER

Nel settembre scorso a Milano Federico Zenoni e Paolo Cabrini hanno realizzato un piccolo miracolo radunando a “LIBER – I Libri Liberi” le molte voci dell’editoria autoprodotta, autori e autrici che di solito procedono in ordine sparso, spesso annegando in situazioni improprie, quelle dell’editoria commerciale intendo, che celebra se stessa nelle mostre infarcite di scrittori alla moda e copertine patinate.
Partecipare a LIBER ha significato una full-immersion nella forza creativa della parola e della materia, nelle forme reinventate dei libri di Zenoni con la Casa Editrice Libera e Senza Impegni, e di Cabrini con Edizioni Pratiche dello Yajé, per non parlare della irriverente e gagliarda editoria casalinga dei Troglodita Tribe.
Gli organizzatori non hanno fatto mancare nulla di ciò che si deve – dai tavoli alle vettovaglie, dai comunicati ai segnaposti e quant’altro – però hanno fatto piazza pulita delle stucchevoli convenzioni dei saloni dell’editoria, delle gerarchie e dei piedistalli. Sicché siamo stati benissimo nelle due giornate milanesi, la tentazione di prolungarne i benefici effetti è irresistibile.
Da qui l’idea di portare nella terraferma veneziana gli espositori di LIBER, che saranno invitati dall’Ateneo degli Imperfetti a Marghera in collaborazione con Unica Edizioni. L’Ateneo non è un luogo qualunque, è prima di tutto un gruppo di persone, militanti di antica data, affiatate da legami di amicizia e dalla vocazione libertaria. Il gruppo ha riattato una piccola casa collocata in posizione singolare, alle spalle della sterminata cittadella industriale di Porto Marghera, nel crocevia tra Marghera, Mestre e la Riviera del Brenta. Con cadenza settimanale, l’Ateneo ospita presentazioni di libri e conferenze, ma anche feste e convivialità, proponendo nel territorio un’esplorazione della contemporaneità in chiave antiautoritaria.
Da Rivista Anarchica #367 [ continua l’articolo qui ]

venerdì 6 gennaio 2012

...e Franti Rise [Tributo]


"Franti uno solo poteva ridere...." nasce per una idea mia [ Gabriele Benci ndr ] e di Stefano Agnini col quale nell'ottobre 2010 ci siamo chiesti come sarebbe stato bello ritrovarci per farvi ascoltare questa ora di regalo che state per riprodurre. Abbiamo lanciato l'appello alla ricerca di partecipanti, senza attuare selezioni nè porre vincoli stilistici. l'intero materiale pervenuto è tutto qua dentro. il disco è un regalo ai Franti: noi non siamo delle cover band. Ognuno di noi sta avendo un proprio percorso personale e lo dimostrano le reinterpretazioni. Franti ha segnato una strada per quanto riguarda autoproduzione, distribuzione e scelte artistiche; noi avvaloriamo questa politica e li stringiamo forte a noi debitori di sogni".
Scarica la compliation qui/:/ www.tributoaifranti.blogspot.com
per informazioni più in generale /:/ tributofranti@gmail.com
Cercate ance la pagina su FaceBook/:/ Tributo ai Franti
L'anno nuovo inizia con una segnalazione, ovvero la compilation tributo dei Franti. ...e Franti rise! alla notizia della morte, violenta e per mano di un anarchico, dell'amato re, la classe cadde sgomenta, ma Franti rise! Questo è lo spirito giuto, nel momento in cui le banche e l'europa dei banchieri ci umiliano, dobbiamo tornare alla cinica derisione per il disagio che provano gli "investitori" nel veder deluse le loro opulente aspettative. Non si umilia un popolo, si rifiuta il profitto. E se l'Europa Cade, beh...ne rideremo!

mercoledì 4 gennaio 2012

Il pugnale nel petto e i riti "sacrificali"




Anno nuovo e nuovo propositi. Mangiato troppo? Da oggi a dieta! Sono stufo della mia fidanzata? Da oggi me le trombo tutte! Non mi piace il mio lavoro? E chi se ne fraga, non ho alternative!...quante volte propositi del genere hanno preso spazio nella nostra testa. Credo, uno per ogni capodanno!
…quindi stessa “regola” anche per questo blog. Per il 2012 più punk e più attivismo e meno edonismo. Certo l’attuale situazione ci aiuta molto. L’indifferenza di una Governance politica il cui unico interesse è garantire il “mercato” mi appare come naturale “nemico” per un ritorno ad una visione antagonista. Almeno su questo blog. Ho usato la parola “indifferenza” poiché la più appropriata e opportuna. Si deve solo che essere indifferenti al quotidiano, alla vita “di-ogni-giorno” e le sue difficoltà per perseguire una politca decisionista nel togliere al basso e iper comprensiva verso la parte "alta" della Società. Cosa intendo? Semplice. Nel Decreto “Salva-Italia” [ ma da chi?] nessuno si è fatto scrupolo nel “cancellare” anni di lavoro per ritardare le pensioni di chi aveva lavorato trant’anni. Nessuna “valutazione” sulla severità dei “sacrifici” imposti a chi percepiva una pensione da settecento euro per garantirgli una minima rivalutazione [ 3 o 4%...fate due conti!]. Benzina, tassa sulla casa, Luce, Gas, servizi minimi aumentati senza “concertazione”. Blocco dei salari esecutivo senza “Commissioni”.
…e per la parte alta? Beh…garanzie a go-go! Una Commissione per gli stipendi dei parlamentari. Banche foraggiate dall’Unione Europea ( con i soldi “nostri”) senza che queste restituiscano alla Società Civile nessun beneficio. Mutuo non erogati, supporto alle aziende pari a zero.
Un marziano che scendesse ora in Italia avrebbe la sensazione che il “problema” nel nostro paese non sono una classe dirigente e politica manifestamente incompetente, ma sono i lavoratori, i pensionati, insomma quelli che ogni sano “socialista” definirebbe la classe ultima.
La cosa più triste è che anche gli organi di informazione, che è bene ricordare sempre, sono supportati dai diversi Governi - sia di destra che sinistra -, sono talmente distaccati dalla realtà che non hanno il minimo pudore [ né la consapevolezza di un potenziale “rischio”] di parlare della vacanze alle di Casini, Schifani e Rutelli alla Maldive.
Ovviamente neanche a parlarne della naturale sensazione di disagio che avrebbe dovuto generare il solo pensiero di fare della vacanze in un posto del genere a chi, solo poche settimana prima, praticava la “politica dei sacrifici”.
Nei rituali sacrificali, comuni a tutte le società, c’è sempre chi è sacrificato e chi affonda il pugnale nel petto. Bisogna sacrificarsi, ci dice la “Classe dirigente”, ma…”chi-fa-cosa”? Fuc*!
I prossimi giorni partirà da qusto blog una campagna di responsabilizzazione iconografica. Flayers, Stikers, piccoli banner saranno a disposizione di chiunque volesse promuovere la campagna…e sarà really punk orientated!
Keep on, Keepin on!
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