domenica 30 gennaio 2011

Nor Communist, neither Galactus...just Hippies!


C’è una convinzione generale, un pregiudizio strutturato nell’opinione pubblica conservatrice; i comic book sono delle "minchiate". Gli amanti del fumetto poi dividon il media tra fumetto artistico e commerciale. Nella prima sezione, mai e poi mai troverete un comic book! Né autori dell’immaginario supereroistico troveranno spazio nel pantheon dei grandi autori. Dei disegnatori poi, neanche a parlarne…anche se, con la forza delle loro arte, disegnatori ( perché questi sono: disegnatori di fumetti, e poi “artisti”) con Jack Kirby, Gil Kane, Jim Steranko si stanno imponendo come classics.
Negli anni settanta poi, quando in Italia al massimo avevamo Tex, il Pratt della Rizzoli e i super-eroi della Corno, negli USA il mondo dei comics cominciò ad uscire da realtà irreali per integrarsi nella società moderna, o – almeno -, a loro contemporanea. In realtà già durante la seconda guerra mondiale i comics avevano svolto una efficace azione di propaganda ( il primo Captain America per intenderci), ma negli anni sessanta, con l’arrivo della contestazione giovanile, un certo pragmatismo contagiò quasi tutti gli autori, sia nella Marvel che alla DC ed ecco che Batman, Superman e Spiderman si imbattono nella rivoluzione contro culturale.
E l’incredibile accade; l’ortodossia del political correct del mondo dei comics comincia a fare acqua, e nelle case conservatrici americane arrivinno i nemici più aggressivi del bel mondo americano.
Non i comunisti, non la minaccia cosmica, né la grande crisi…arrivano gli Hippies!!!
PS divertitevi con questo fantastico comcs- link!/:/ Comic Coverage

sabato 29 gennaio 2011

Coffè and [Tea] Party#1


Questi giorni sono giorni caldi. La tensione sembra essere alta e il conflitto in atto tra Istituzioni sembra non fermarsi più. Ma come ne usciamo noi da tutto questo, e quando dico “noi” intendo tutti coloro che non hanno la possibilità di far sentire il proprio disagio, la propria opportuna insofferenza a questo circo che è alimentato da attori istituzionali per un pubblico istituzionale. Tutti coloro che ogni mattina si alzano, prendono un autobus perennemente in ritardo, per andare a lavorare per poche migliaia di euri, e devono assistere a Lussi/lussurie sotto le lenzuala e cognati che comprano case a Montecarlo e allo stesso prezzo di Casal Bruciato. Nel mezzo i Santori/Travagli o il Fede [le] Vespato. Insomma, da soli sa’a cantano e da soli sa‘a sonano direbbe Ciceruacchio, vecchio eroe popolare della grande Repubblica Romana.
E noi? A noi cosa manca? Forse, e più importante, il tempo per fare le chiacchiere, i bal-bla-bla dei talk show [ sempre le stesse facce da vent’anni! Ma vi ricordate il primo talk-show di Santoro? ]; e perché ci sentiamo a disagio con i vari beppegrillo.it ? Non ci piace il populismo commercializzato, forse perché non siamo stupidi e comprendiamo che anche questo è una parte del circo? E allora? Noi chi siamo e cosa ci meritiamo? Beh, non ho una risposta, però mi guardo in giro e mi piacerebbe che anche nel nostro paese i mister no-one potessero sedersi davanti a una tazza di tè (caffe) e cominciare a discutere del "cosa" e "come" vorremmo per noi Signor nessuno! Cominciare a pretendere e non a chiedere. Il nostro brusio diverebbe così forte che…[ continua#2]
Let’s have a tea my friend, than…we may start our silent revolution!
Keep on, keepin‘ on!

giovedì 27 gennaio 2011

EUROPUNK, La cultura visiva punk in Europa, 1976-1980


EUROPUNK, è la prima mostra a respiro internazionale che presenterà la produzione alternativa nel campo delle arti visive, nella seconda metà degli anni 1970, in particolare quella realizzata nel Regno Unito e in Francia, ma anche in Germania, Svizzera, Italia e Olanda. Metterà in valore personalità quali Jamie Reid, che inventò il celebre volto della regina con gli occhi e la bocca coperti dal nome della band dei Sex Pistols e dal titolo della canzone God Save the Queen, Malcolm McLaren, ideatore, manager e deus ex machina della stessa band, o il team francese Bazooka (costituito da Olivia Clavel, Lulu Larsen, Kiki Picasso, Loulou Picasso, Ti-5 Dur, Bernard Vidal e Jean Rouzaud) di cui sarà esposta l'abbondante produzione di questo movimento rimasta anonima per molto tempo e scovata dopo una lunga ricerca attraverso l'Europa. Verranno riuniti per la prima volta più di 550 oggetti, alcuni dei quali ben noti, altri inediti quali abiti, fanzine, poster, volantini, disegni e collages, copertine di dischi, filmati, ecc. provenienti da collezioni private e pubbliche.
...cos'altro aggiungere. Dove? ...bhe cercatevela, what a fuc*! [ reminiscenze di ex-giovane-punk!]

George, where are you now?


Ecco cosa appare scritto su alcuni quotidiani del nostro paese, indipendentemente dalle nostre posizioni politiche, culturali, ideologiche, provate a solamente ad immaginare queste scene. Ovvero costruirle nel vostro immaginario, con corpi che si muovono e posizioni che si assumono e “comportamenti conseguenti”: un quotidiano riporta «di aver visto, una sera d’inverno del 1980, nell’entrare dell’ufficio della medesima, per le pulizie, la dottoressa B. in atteggiamento compromettente, seduta a gambe aperte sulle gambe di un uomo e di fronte allo stesso». Un altro giornale di parte invece dedica i suoi pensieri a "... ha fatto sesso con il Presidente B.. Ha avuto con lui una relazione molto stressante. Stressante, sì. Lo diceva lei perché il presidente la costringeva a rapporti plurimi che ... non gradiva".
Questo il livello della nostra classe istituzionale: chi tromba negli uffici, chi si dedica a bordelli, chi “regala“ case a Montecarlo.
Appare chiaro che siamo nel mezzo di un conflitto istituzionale violentissimo, ma – come per ogni conflitto – è necessario limitare al massimo il coinvolgimento di innocenti. No sto qui a farvi una lezione di Diritto Internazionale Umanitario sulle Convenzioni di Ginevra, ma è chiaro a tutti che da adesso in poi il fuoco sarà indiscriminato e guai a chi capiterà sulla linea di fuoco.
Quando le Istituzioni si combattono l’asticella dei Diritti Civili si abbassa di molto, e – nell’interesse principale di “salvare“ uno dei Poteri dello Stato, qualunque esso sia – il pericolo che il popolo diventi carne da macello assai reale. Atteggiamenti repressivi e persecutori della Magistratura, potrebbero cercare di compensare un uso disinvolto ed eccessivo del principio di libertà. L’immagine del Senato e Parlamento che litigano sul chi è meno fazioso è deprimente. Giornale e giornalisti che si rimproverano di essere di parte! Come si dice quando il più pulito c’ha la rogna comincia ad essere un problema, quando poi le Istituzioni non sono neanche consapevoli di essere "rognose", cosa resta a noi? Scappare dalle loro bave!
Cito il mio amico George Orwell/:/
Political language is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an appearence of solidity to pure wind.
PS Non so se mi abbonerò a Rivista Anarchica o scenderò in campo. But my friend, be careful…time has chancing! Be aware!

lunedì 24 gennaio 2011

Se anche Beppegrillo.it c'ha ragione! [Wash your own dishes]


Molti di voi sanno che non amo BeppeGrillo.it ne i grillismi vari. Ho sempre guardato con diffidenza una certa ficiloneria nel gridare "piove governo ladro", chiamandosi poi sempre fuori ( e non si capisce per quale motivo! ) dalle ragione della pioggia. L'Italia è uno sfascio grida la Confindustria, e loro dov'erano sino ad ora! Si è perso il senso del pubblico gridano i badoglio-finiani, e loro dov'erano! Nella Rai c'è censura gridano i Travagli&Santori, e loro dov'erano (magari su Mediaset!). Insomam è sempre colpa di qualcun'altro. E BeppeGrillo.it di questo "scaricabarile" ne è stato un abile capitalizzatore. Ma...
...ma ho letto il suo comunicato numero quaranta e come si fa a non essere d'accordo.
Ecco l' incipit, e se vi interessa, ma deve interessarvi clikkate qui!

A ondate successive, anno dopo anno, si riesce a parlare del nulla per evitare di parlare del tutto. E' una ripetizione di D'Addario, Papi, Bunga Bunga, Villa Certosa, Cognato di Fini e Topolanek con il pisello di fuori. Questo non è giornalismo e neppure politica. E' informazione dal buco della serratura, dalla tazza del cesso, da giornalismo diventato reality show. Duale, nel silenzio sui temi importanti, della politica mafiosa degli ultimi vent'anni. Siamo seri, sono più importanti le rivolte di Tunisi e di Tirana, la disoccupazione, il debito pubblico che si avvia alla cifra folle di 2.000 miliardi o le tette al vento di alcune ragazze ospiti di Berlusconi? Per vendere le copie di un quotidiano tira più un pelo di Ruby che la distruzione economica dell'Italia. Quando non produrremo più nulla come mangeremo? Tra i Paesi occidentali siamo diventati il primo per emigranti. Se un ragazzo esce dalla Bocconi o dal Politecnico di Torino non trova lavoro. L'innovazione è sepolta dopo la morte dell'Olivetti, il coma profondo di Telecom e l'azzeramento del settore informatico. E dobbiamo dedicarci alle scopate di un vecchio satiro 24 ore su 24? Siamo un Paese impazzito, fuori di sesto e di senno, senza voce.

[ Continua su http://www.beppegrillo.it/ ]

domenica 16 gennaio 2011

Not American, neither English...just Krahe



Javier Krahe è uno dei cantautori più importanti e noti in Spagna. La Spagna ha da sempre una forte tradizione "antagonista" nella sua scuola cantautorale, e - un pò come per il nostro paese -, sconta una forte cultura isolazionista. Autore di oltre dieci album, insieme a Joaquín Sabina e Alberto Pérez ha inciso nel 1981 il disco La mandrágora, diventato un’opera di culto. I suoi testi dissacranti e ironici ne hanno fatto uno degli artisti più amati dal pubblico spagnolo. Lontano da tradizioni anarchiche spagnole, Krahe ha allargato sempre il più il suo modo di cantare e scrivere; si può essere anarchici in modo inconsapevole? L'anarchia non esige impegno e consapevolezza del proprio ruolo individualista? Beh, non lo so, non so cosa e come si possa iscrivere un autore libero come Khrane nella lista degli anarchci doc ( ma chi vuole poi essere "schedato"? ), ma una cosa è certa, pochi, molto pochi, gli autori europei che hanno saputo battere le stesse starde di Woody G. senza sapere che la polvere che alzavano le stanche scarpe, era la stessa...e le strade europee, come quelle americane di Woody avrebbero portato nello stesso agorà. Quello dove gli uomini sono liberi e vivono di poesia e impegno...impegno, civile, politico, affettivo...uomini che difendevano la loro libertà, con la stessa grinta e forza con la quale avrebbero difeso le loro famiglie, i loro figli, i loro amori...e poi, solo in ultimo, loro stessi.
Chi ha voglia e curiosità, ed è così audace da fare un incursione in territori non facili, anzi difficili, può cercare on-line il doppio CD "...y todo es vanidad - homenaje a Javier Krhane", bellissimo omaggio di giovani spagnoli, ad un grande vecchio!

venerdì 14 gennaio 2011

CRASS, CRASS...still CRASS!


Si potrà discutere per mesi sull'opportunità, o meno, di questa operazione che senza dubbio ha qualche cosa a che fare con il bussiness world. Ed infatti, non credo che tutti i mebri originali della band abbiano dato il loro assenso a queste riedizioni. Ma la ristampa dei primi due album dei CRASS, arricchiti con un booklet eslusivo di 64 pagine pieno di nuove elaborazioni di Gee Vaucher ( aka G.Suss ) e con nuovi commenti di Penny Rimbaud e Steve Ignorant, rendono il loro acquisto un must!

Di seguito alcuni link CRASS-orientated/:/
http://blog.southern.com/tag/crass/
http://www.sullamaca.it/musica/intervista-a-marco-pandin-autore-di-crass-anok4u/

Enjoy!

mercoledì 12 gennaio 2011

McLoad goes Coltrane


L’intero mondo jazz ( ma non solo) conosce il leggendario sassofonista e compositore John Coltrane, mentre della moglie (di talento), Alice Coltrane, si continua a percepirne la figura, ma rimane l’enigma del suo spessore musicale. Del contributo mistico poi che la stessa Alice abbia importato negli ultimi suoni di Coltrane, si fa fatica anchce ad accreditarne – con certezza –la responsabilità. Cose se, in qualche modo, si potesse correre il rischio di adombrare la spiritualità del master di Hamlet . Non sapremo mai se, nell’intimo della vita meditativa e spirituale di Coltrane, Alice McLoad abbia giocato un ruolo importante. Non appare fondamentale capire se A Love Supreme arrivi al nostro stomaco anche grazie ad Alice, ma resta l’eterna riconoscenza a John Coltrane per averlo percepito per noi e condiviso con l’intero genere umano.
Comunque, ora e brevemente, solo tre anni dopo la sua morte, avvenuta nel 2007, la musica di Alice Coltrane e la affascinante storia di donna mistica e della sua complessa personalità jazz vengono approfondite, da Franya Berkman, in una monumentale pubblicazione a lei dedicata Monument eternal: The music of Alice Coltrane
Alice Coltrane ha registrato oltre venticinque album jazz per diverse ( prestigiose) etichette dalla Impuls! alla Warner Brothers nei tardi anni sessanta e settanta, lavorando con molti il jazz headliners del tempo. Ha suonato il pianoforte nell'ultima sezione ritmica di John Coltrane (sostituendo in modo "controverso" McCoy Tyner) prima della morte del marito nel 1967. Ma la sua eredità va di là di jazz.
Ed è nel suo cammino post-Coltrane che troviamo affascinanti tracce di Vangelo, Blues, Free jazz sino alla transazione guidata dal guru Swamini Turiya-sangitananda.
Alla fine, incredibilemte, Alice Coltrane passa per un personaggio minore della musica afroamericana, avendo vissuto i momenti più intensi di questa cultura a fianco di un gigante. Ma minore non è.
A meno che non vogliamo considerare piccolo chi vive nell’enorme, e grande chi ha fatto del piccolo il suo mondo.


Ecco il suo sito/:/ http://www.alicecoltrane.org/

martedì 11 gennaio 2011



Rockgarage era una fanzine (secondo alcuni, un "giornale giovanile"...) nata tra Mestre, Venezia e Marghera verso la fine del 1981 da un gruppo di ragazzi, di amici di quartiere, di ex-compagni di scuola che s’erano rotti i coglioni della monotonia e del grigiore della vita e avevano presuntuosamente voglia di fare qualche cosa di intelligente e di diverso. tra questi c'ero anch'io. non disponendo di denaro, non c'è rimasta scelta che tentare di realizzare i nostri sogni con la fantasia e la creatività. francamente, non avevamo alcuna idea o velleità rivoluzionaria, né avevamo interessi o orientamenti politici simili sebbene vivessimo tutti in una città operaia, più che altro perché non era quello il nostro terreno di confronto. semplicemente un giorno abbiamo avuto quest’idea: facciamo(ci) un giornale.

[ La storia di Rockgarage è la storia ( una delle tante) di un modo di fare editoria rumorose e veramente indipendente negli anni '80. Anni di no-internet, no-facebook, e no-digital...quasto significava spendere soldi per tipografia, carte, inchiostri. Le foto erano su pellicola, che costava molto, e i computer inaccessibili. Nonostante questo...questa è la storia di un bel gesto di amorevole rivoluzione! ]

American Anarchy in 2011...as usual!


Mi fa: "Lei è anarchico?". Rispondo: "…Anzitutto di quale anarchismo stiamo parlando? Pratico, metafisico, storico, mistico, astrazionista, individualista, sociale? Da giovane", gli dico, "ognuna di queste definizioni aveva per me la sua importanza". Così iniziammo una discussione molto interessante, in seguito alla quale trascorsi due intere settimane ad Ellis Island.
Vladimir Nabokov, Pnin

Sono un patriota anarchico, cosa ben strana!”
George Washington

"Tutto ciò che è dannoso per la classe operaia è un tradimento contro l’America (…) Se qualcuno vi dice che ama l’America ma che odia la classe operaia, questi è un mentitore. Se qualcuno vi dice che ha fede nell’America, ma ha timore della classe operaia, questi è un pazzo".
Abraham Lincoln

Tra gli intenditori anarchia significa altro: Libertà e Volontarismo, cioè assenza di istituzione imposta e libero pensiero. Sempre tra gli studiosi a volte si tende a differenziare quello che è l’anarchismo americano tipicamente liberale e facente parte della cultura dell’individualismo radicale nato tra le colonie degli Stati Uniti e l’anarchismo Europeo troppe volte intrinseco di congetture marxiste e socialisteggianti. Negare queste differenze è sbagliato, ma è errato anche non sottolineare le coincidenze e i probabili punti d’incontro. L’anarchismo americano si sviluppò in un contesto sociale politico ed economico completamente libero, la parola governo era più una parola che un fatto. Come ben si deduce dalla storia degli Stati Uniti del 700 il concetto di potere e di governo è sempre stato guardando con sospetto e con antipatia: in primo luogo, si pensava che fosse troppo il potere di cui disponevano i governatori, in secondo luogo, nelle colonie non c’era alcuno spazio per il funzionamento di quei meccanismi grazie ai quali, in Inghilterra, l’esecutivo manteneva disciplina, controllo e stabilità nella sfera politica.

Se siete ancora interessati, potete continuare a leggere ed approfondire/:/ http://www.instoria.it/home/anarchismo_americano_europeo.htm

venerdì 7 gennaio 2011

2011...anc charts!

Anno nuovo, post nuovo! Intanto auguri a tutti!...come spesso capità ad inizio anno si fanno le classifiche del X più bello, o Y più brutto…cosa Z mi è piaciuto di più e cosa K di meno…ovviamente io non mi sottrarrò da questo giochino ( anche se il mio amico Luca è un must in questo! Visitate il suo Blog! ). Però dedicherò la mia attenzione ai cinque link che più mi hanno impressionato ( ovviamente sono strettamente personali) e che frequento con più…frequenza!
Al quinto posto il blog dell’ Alternative Tentacles. Notate bene il blog, non il sito! Il blog [non] è spesso aggiornato e Jello Biafra la fa da padrone. Interessantissimo e divertente il suo message to barak Obama così come la possibilità di scaricare molto punk direttamente dal sito della AT. Well done Jello…sarà perché sono cresciuto a pane e Dead Kennedys, ma rileggere anche i vecchi post mi eccita! E le vecchie interviste dei Kennedys sono sempre so cool!!
http://alternativetentacleshq.blogspot.com/
Al quarto posto The Sound Projector Music magazine & Radio Show. Questo link è per tutti coloro che ahnno seguito il percorso del punk dai Sex Pistols ai Crass, fino a Current 93 ed ora tutto ciò che è Industrial [ ma non solo!]. tonnellate di informazione, MP3, radio show…tutto in download e una giungla di nuovi suoni nei quali perdersi…non c’è niente del genere in rete e presto ( questa è una mia previsione ) di Sound Projector se ne parlerà molto…ma molto!
http://www.thesoundprojector.com/quotes/
Al terzo posta…bhè, la mia passione…come si può essere militanti liberali ed ammiccare senza vergogna a fenomeni american-socialist come The Mother Jones web page. Visitate il loro blog ( in inglese) e rendetevi conto da soli quali sia la differenza tra Repubblica, Espresso, L’Unità e altri giornali di sinistra italiani e il modo pragmatico, ma attivista, di perorare gli stessi ideali in modo meno fazioso e miope. Long life to mama jones!
http://motherjones.com/mojo
Al secondo…un altro Socialista! Billy Bragg!! Anche se è un sito commerciale…è sempre aggiornato, fatto bene e ricco di british socialism. Se Orwell fosse ancora vivo sarebbe un assiduo frequentatore. Poi, molti dei Cd sono a prezzo stracciato e la pagina activism superba! Avevo poco più di vent’anni la prima volta che comprai un album di Billy Bragg e vedere che i suoi capelli brizzolati non hanno minimamente ridotto la sua voglia di impegnarsi…beh, rafforzano la mia convinzione che prima o poi dovrò…scendere in campo!
Al primo posto…la mia vecchia passione! L’Italian Hard Core…il punk Italiano!! Erano gli anno ’80 e i Wretched pubblicavano un 45 giri dal titolo “In nome del loro potere tutto è stato fatto per diostruggere il mondo che ami”…credo più o meno sia questo il titolo! Era dinamita a mille lire!!! Wowowow! Nel tempo questa magia si è persa, ma il blog RadioMolotov è fantastico! Aggiornato quotidianamente rimane l’unica FanZine ( anche se digitale) che ancora sembra avere quello spirito…per gli amanti [ come me!] del Punk italiano…ma anche per coloro che cercano ancora vero ( e naive) entusiasmo! PunX will never die!
..and the winner is...http://radiomolotov.blogspot.com/
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